Aldo Valtellina dieci anni dopo, in campo a Villa Paradiso

A dieci anni dalla sua scomparsa, di Aldo Valtellina c’è ancora qualcosa che ogni giorno parla di e per lui. Una cosa bellissima e più viva che mai. Stiamo parlando del Golf Club Villa Paradiso, progetto ambizioso e visionario per l’epoca che tramanda la passione per il golf dell’imprenditore bergamasco.

Per onorarne la memoria occhi puntati sul 18 buche di Cornate d’Adda (Mb) sabato 16 settembre in occasione della decima edizione del “Memorial Aldo Valtellina”. Una gara è il modo migliore per ricordare un imprenditore tra i più attivi nel golf di casa nostra.

Quattro i campi nella vita di Aldo Valtellina


Il 3 gennaio 1981 il Valtellina Sig. Aldo (così si legge ancora oggi sulla pagina dedicata sul sito del Quirinale) fu nominato Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’atto fu firmato dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. A proporre l’onorificenza fu Francesco Cossiga, presidente del Consiglio dei ministri.

Chi l’ha conosciuto ricorda molto bene le due grandi passioni di Aldo Valtellina. L’Atalanta e il golf. Difficile vederlo saltare una delle partite interne della sua squadra del cuore. La sua poltroncina in tribuna a Bergamo per molti anni è stata sempre la stessa. Quel posto rimase suo fino al giorno in cui subì una beffa: dimenticandosi di un solo giorno la scadenza del rinnovo dell’abbonamento, perse quel seggiolino, subito ceduto ad altri.


Il golf è stato l’altro suo grande amore. Un amore che l’ha coinvolto come imprenditore e – al tempo stesso – come giocatore. E’ stato un importante azionista e presidente dell’immobiliare del Golf Rossera, il ventunesimo campo nato in Italia. Correva l’anno 1972 e quel campo venne alla luce sulle colline di Chiuduno, alle porte di Bergamo. Valtellina fu anche uno dei maggiori azionisti del Golf Club Bergamo L’Albenza, fino a essere anche proprietario dell’imponente complesso turistico golfistico di Is Molas in Sardegna.

Una veduta dall’alto del Golf Club Villa Paradiso (Mb)

L’ultima sua creazione nel mondo del golf fu Villa Paradiso, progettato e realizzato da Franco Piras. Inaugurato nel 2001, il campo vinse subito il riconoscimento come miglior campo di nuova costruzione. Dopo due Open organizzati dal bergamasco a Is Molas (nel 2000 vinse Ian Poulter, nel 2001 Gregory Havret) e quello del 2002 all’Olgiata (bis d Poulter) Valtellina aveva un’idea ben precisa: far diventare Villa Paradiso la sede fissa dell’Open d’Italia. Non ce l’ha fatta ma ciò non ne ridimensiona la figura.

Valtellina è stato un imprenditore generoso che ha dato molto al golf, forse non ricambiato in uguale misura. Non sopportava solo una cosa quando scendeva in campo per giocare 18 buche, conversando magari della sua Atalanta tra una buca e l’altra. Il titolare di Rete Gamma non poteva reggere il giallo in qualsiasi forma. Guai a usare un tee di quel colore o giocare con pantaloni di quella tinta (come voleva la moda dell’epoca).

Un sogno chiamato Open d’Italia

Dietro a Valtellina e Villa Paradiso (che oggi vive una seconda giovinezza nelle mani del Gruppo Colombo) c’era Giuseppe Girardi, architetto coraggioso e amante del golf. Il professionista, negli Anni Novanta, intuì le potenzialità di un’area incastonata tra Bergamo e Brianza, a due passi da due caselli autostradali e alle porte della metropoli. Un’area da rivalutare che “proposi a tantissimi altri imprenditori ma l’unico che ha scommesso su di me e su quest’opera è stato proprio Aldo Valtellina” ha ricordato Girardi a Professione Golf. Sempre alla rivista della galassia “Golf & turismoFranco Piras confida un sogno. “Per l’affetto che mi lega a questo campo e per tutto quello che ha fatto in passato Valtellina mi auguro che lui possa assistere dall’alto a una futura edizione dell’Open d’Italia a Villa Paradiso”.

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