Lasciate ogni speranza voi che vorreste essere come lui. Di Colin Bobowski ce n’è uno solo. Dire che questo 15enne è nato con la camicia è forse riduttivo. Il ragazzino ha un credito illimitato con la dea bendata avendo messo a segno tre hole-in-one in un giorno solo.
Non ho sbagliato a scrivere. Colin Bobowski, iscritto alla La Salle High School, ha messo la palla in buca al volo tre volte nel giro di una giornata. La grandissima botta di fortuna è andata in scena in Ohio, sul par 3 della buca 6 dell’Aston Oaks Golf Club. Colin si è allenato tutto il giorno su quel tee di partenza, distante 132 metri circa dalla buca. Ha tirato centinaia di volte e per tre volte il quasi-impossibile è diventato realtà.
La statistica la conosciamo abbastanza bene: la probabilità di imbucare al volo per un golfista medio è una su 12.000 tiri. Praticamente una volta nella vita o quasi. Moltissimi amateur non hanno mai compiuto l’impresa in tutta la loro vita golfistica. Colin ha battuto tutto e tutti.
Qualcuno muoverà l’obiezione legittima: Colin Bobowski ha tirato sempre dallo stesso tee alla stessa buca quasi con le stesse condizioni climatiche. Quindi ha potuto studiare e calcolare la traiettoria e la forza da imprimere. E’ in parte vero ma non basta a spiegare razionalmente l’eccezionalità del triplete.
Basti pensare a quella che il Tour europeo almeno una volta all’anno organizza una “hole-in-one challenge”, ossia invita un professionista a tirare un numero prestabilito di colpi e a fermarsi alla prima buca al volo. Lo scorso dicembre è toccato a Bob MacIntyre accettare la sfida poi finita su Youtube: in Algarve, lo scozzese ha imbucato al volo al 103esimo colpo su 500 a disposizione. E stiamo parlando di un professionista…
Nel 2019 la sfida fu accettata da Andy Sullivan che la mise dopo 230 tiri. Altre challenge promosse dal circuito europeo hanno visto come protagonisti Brandon Stone, Thomas Pieter e Dodo Molinari: nessuno dei tre è riuscito a portare a casa una hole-in-one.