Greg Norman, con i petrodollari sauditi, sta rivoluzionando il golf. La SuperLega araba sembra il punto di non ritorno per il mondo professionistico. La rottura con quello che è stato il golf fino a pochi mesi fa si vede nelle grandi cose (ingaggi milionari ai giocatori) ma anche nelle piccole. Un esempio? Sul LIV Golf i professionisti possono indossare i calzoncini corti.
Solo chi non conosce il golf confinerà questo cambio di rotta in una banale questione di outfit. Il look dei professionisti è stato un must del PGA Tour e del DP World Tour (ex European Tour). L’etichetta di questi due circuiti prevede che, a prescindere dal clima, le gambe siano sempre tutte coperte. Già due anni fa la possibilità di indossare pantaloni sotto il ginocchio nel giro di prova o nella Pro-Am pareva una semi-rivoluzione. Ad oggi sul Tour europeo solo nelle gare in Sudafrica sono ammessi i calzoncini corti in gara. Adesso invece scatta il liberi tutti.
Chiaro che siamo davanti a una precisa strategia di marketing per smarcare ulteriormente le gare targate LIV Golf da quelle dei circuiti classici. L’idea è semplice: noi siamo diversi da loro. “Noi della SuperLega araba siamo quelli che giocano solo tre giorni, che hanno eliminato il taglio, che hanno pagato milioni di dollari a chi vince ma ne diamo parecchi parecchi anche a chi arriva ultimo, che organizzano uno show mediatico dietro ogni evento… e che fanno giocare i professionisti in calzoncini corti”.
A rispondere presente all’apertura di Norman sono stati 19 dei 48 professionisti in campo nella tappa di Boston del LIV Golf dove, peraltro, la temperatura media era di circa 26 gradi.
Non un clima così torrido da correre in soccorso dei professionisti.