Renato Paratore protagonista di una bella storia lontana dai campi da golf. Con una donazione, il giovane romano e la madre Cristina hanno di fatto salvato la palestra Star Judo a Scampia che toglie ragazzini dalla strada. “Renato è stata la nostra Provvidenza” dice lo storico maestro Giovanni Maddaloni. A far da tramite Giovanni Malagò, presidente del Coni.
“Il nostro è uno spazio – dice Maddaloni – che sottrae alla delinquenza tanti ragazzi che altrimenti starebbero a spacciare o a fare le rapine. Qui a Scampia come allo Zen di Palermo o a Corviale a Roma tanti di loro hanno Gomorra come mito”.
In tempi di Covid Paratore e mamma hanno staccato un assegno e consentito alla struttura di andare avanti. “E’ stato un anno disastroso – dice all’agenzia di stampa Ansa ‘O’ Mae, ossia il maestro Maddaloni – la politica ci ha abbandonato da anni, ma è arrivato l’aiuto della Provvidenza, sotto forma del nostro angelo Renato Paratore e di sua madre Cristina”.
Un Babbo Natale per Scampia
Un regalo di Natale in anticipo per chi lavora per togliere manovalanza alla criminalità organizzata: “Noi ai giovani mostriamo una strada diversa. A Star Judo si allenano anche figli di boss – continua Maddaloni, padre e allenatore di Pino, oro olimpico a Sydney -, i quali dal carcere mi mandano lettere intrise di lacrime dicendomi che se mi avessero incontrato prima non avrebbero fatto quella fine. Anche il mio è un clan, ma chi sta con i Maddaloni viene strappato alle baby gang ed entra a far parte di una squadra per un avvenire più sano”.
Ma tutto questo rischiava di finire: per società sportive come questa, senza fini di lucro, il Covid è stata l’ultima mazzata. Così, proprio nel momento più difficile, ecco materializzarsi il golfista romano. Con una donazione di “diecimila euro, lo scriva“, Paratore ha dato respiro a questa realtà che ora vuole continuare come e meglio di prima, magari scoprendo nuovi campioni come Bright Maddaloni, grande talento e sedicenne figlio adottivo di Giovanni, che ne ha sei naturali. “Ora grazie a Paratore potrò pagare le bollette – dice Maddaloni sr – e magari dare la paghetta a questi ragazzi per tenerli lontani dalle tentazioni. A indicare la mia struttura, con il quale ho parlato ed era contentissimo, è stato il presidente del Coni Giovanni Malagò. Lui qui c’è stato, sa cosa facciamo e conosceva la nostra situazione”.
Ora tocca allo Stato
Adesso però, per andare avanti, Star Judo attende un altro ‘salvatore’.
Il riferimento è al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che, dopo una visita alla palestra, “mi ha detto di presentare domanda per il contributo a fondo perduto – prosegue Maddaloni – anche se noi non paghiamo l’affitto per i nostri locali. Ora c’è una postilla che lo permette. Sarà un dio pagatore a lunga distanza, ma aspetto fiducioso”.
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