Mark Calcavecchia: “Credevo che il coronavirus vincesse su di me…”

Chiunque sia passato nell’incubo Covid ne parla come dell’orlo dell’abisso. Anche i golfisti che escono allo scoperto non sono da meno. Ultimo, per ora, Mark Calcavecchia, vecchia conoscenza del golf internazionale. “Il coronavirus è la cosa peggiore che abbia mai provato. Ho avuto dolori in ogni parte del mio corpo e vissuto un periodo davvero difficile”.

BRANSON (Missouri) Mark Calcavecchia nel primo giro delle Charles Schwab Series (foto Stacy Revere/Getty Images/AFP).

BRANSON (Missouri) Mark Calcavecchia nel primo giro delle Charles Schwab Series (foto Stacy Revere/Getty Images/AFP).

E dire che il 60enne giocatore americano per spostarsi e giocare le tappe del Champions Tour (circuito Usa dedicato agli Over 50) usava un camper, preferendolo ad aerei e treni.

Eppure tre settimane fa la scoperta del contagio. E’ accaduto alla vigilia della tappa in South Dakota. Una volta emersa la sua positività, immediato il rientro alla base. Peccato che il sud della Florida fosse distante 2.809 chilometri. “Ero con mia moglie che ha provato durante l’emergenza sanitaria a convincere tanti golfisti a usare il camper per gli spostamenti da un torneo all’altro. Ci abbiamo messo tre giorni e mezzo per tornare a casa. Lei non ama guidare ed è toccato a me farlo. Le ultime 150 miglia sono state difficilissime”.

Mark Calcavecchia: “Ho pianto, ero solo”

E ancora: “Quando finalmente siamo arrivati a casa, sono andato subito nel mio letto. Ero debole, avevo i brividi e la febbre. Non sentivo odori e sapori e non avevo appetito. Poi sono andato in ospedale e ho fatto una tac ai polmoni. Credevo che il virus stesse avendo la meglio su di me. Ho trascorso sette ore in ospedale e tremavo come una foglia. Avevo paura, pensavo di morire. Ho cominciato a piangere, nessuno mi portava una coperta. E’ stata una giornata terribile”.

Poi il ritorno a casa e l’inizio della guarigione. “Mi hanno prescritto diversi farmaci – racconta Mark Calcavecchia – ho cominciato a dormire la notte. Piano piano ho ripreso a vivere e adesso sto bene. Ma non dimenticherò mai quello che ho vissuto e provato”.

Mark Calcavecchia, tra gli altri titoli, vanta il British Open 1989 giocato al Royal Troon, 13 successi sul PGA Tour e quattro apparizioni in Ryder Cup.

https://golfando.tgcom24.it/2020/05/19/missy-pederson-golf-coronavirus/

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