Due indizi fanno una prova. Dopo le parole del viceministro Sileri arriva dal mondo universitario la conferma che la fase 2 è vicina. “In pole position per la ripartenza ci sono golf e tennis”: lo ribadisce a Il Messaggero Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino.
Non si tratta di un docente a caso nel mondo accademico: Saracco guida uno staff che sta analizzando tutte le discipline sportive in vista del post coronavirus. Tutte sono catalogate in base a rischio e possibilità di contagio.
Il presidente del Coni, Malagò, rispettando le prerogative del governo, fa sapere che entro domenica sera verrà consegnato “uno studio certificato per la tutela di tutti. Abbiamo integrato le richieste delle varie federazioni con il parere medico sportivo e del Comitato olimpico grazie a uno studio organizzativo a cura del Politecnico di Torino”.
E dal capoluogo piemontese risponde Saracco: “Cerchiamo di calcolare i rischi concreti di contrarre il virus in base al tipo di sport. Siccome la propagazione avviene tramite respiro, è evidente che gli atleti corrano un rischio molto più elevato delle persone normali. L’altro elemento critico è il contatto. Rugby e football americano sono simili ma hanno diversi coefficienti perché le protezioni del football (casco e visiera) limitano il contagio aereo”.
Saracco sdogana il golf e tennis mentre frena su altre discipline sportive. “Ci sono sport molto complessi, in cui l’ unica contromisura è il controllo prima delle partite”.
E a proposito di distanziamento sociale il docente spiega che “in movimento bisogna fare ancora più attenzione perché cambiano i riferimenti: se due persone fanno jogging uno dietro l’ altro, anche a distanza di sicurezza, chi segue può entrare nell’esalazione di chi precede”.
Golf e coronavirus, “io chirurgo e golfista vi dico che servono staff formati e giocatori informati”
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