Alla vigilia dell’Open d’Italia avevo ricevuto questa mail relativa al Golf Club Oasi. La mail è una denuncia, il titolo una provocazione. Nella speranza che non sia tardi. (sl)
Road to Rome e campi come il Golf Club Oasi chiudono
di Stefano Finetti
“Buongiorno Sauro,
Le scrivo per portarla a conoscenza di una brutta notizia che riguarda il golf, proprio alle porte di Roma che si avvia ad essere il centro del mondo golfistico nei prossimi giorni.
Lunedì scorso a noi soci del golf club Oasi, situato nella frazione di Campo di Carne, a metà strada circa tra Roma e Latina (ed unico campo da golf nelle vicinanze di quest’ultima) è arrivata la comunicazione ufficiale dalla Presidente che il campo chiuderà i battenti al 30/12.
Naturalmente c’è poco da fare. E una libera attività imprenditoriale e i proprietari hanno deciso di non voler continuare e dedicarsi a scopi “agricoli”, il che mi fa pensare che tempo un paio d’anni e quel bellissimo campo (davvero, per essere “economico” è davvero un bel campo, impegnativo e piuttosto difficile con i green piccoli e molti alberi sul percorso) sarà trasformato in una piantagione di kiwi gialli o di qualsiasi cosa oggi abbia accesso a fondi europei o incentivi regionali.
So che non può fare nulla, ma mi piaceva l’idea di portarla a conoscenza della cosa. Se poi vorrà approfondire la notizia, forse potrebbe aiutare la zona a muoversi un po’ in direzione del golf. Certo, fa male leggere le iniziative di promozione al golf sapendo che se si abita in queste zone, di fatto praticare e giocare diventa impossibile. Lo è non per i costi, ma per la distanza fisica dai campi che rendono un viaggio quello che dovrebbe essere un giorno di svago e di piacere.
La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente”.
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