Golf e mala educacion / Cani e padroni ospiti indesiderati al Golf Rapallo

Al Golf Rapallo la situazione è ormai fuori controllo. Il percorso, in certi punti, è diventato un’area cani aperta al pubblico. Si entra, si fa correre il miglior amico dell’uomo, lo si lascia fare i propri bisogni e poi si torna a casa. “Ma io ho raccolto e ho buttato tutto nel cestino…” la pacchiana giustificazione valida 24 ore su 24 visto che questa “mala educacion” vale anche di sera. Il problema va ben oltre il gioco del golf…

Un "dettaglio" del Golf Rapallo (foto Facebook)

Un “dettaglio” del Golf Rapallo (foto Facebook)

Fabrizio Pagliettini, direttore del Circolo Golf e Tennis Rapallo, si è giustamente stancato e ha scritto una lettera alla stampa locale e ai golfisti. 

di Fabrizio Pagliettini

“Seggiole di plastica a fianco del tee della buca sei, a pochi metri dal Monastero di Valle Christi, pronte ad accogliere ogni pomeriggio persone che comodamente, al fresco delle piante del parco, lasciano i cani. Gli animali sono così liberi da guinzaglio e museruola e possono scorrazzare nel verde come se fosse un’area a loro riservata e non alla pratica di uno sport. Decine di persone ogni mattina e sera che accompagnano i loro cani a correre sul campo sempre rigorosamente senza guinzaglio e museruola E se mancasse una prova basterebbe verificare la quantità di deiezioni canine nei cestini (nati per accogliere bottigliette o resti di merende sportive) o addirittura lungo la stradina che costeggia il campo.

[bctt tweet=”Alla buca 7 davanti alla bellezza del Monastero i giocatori si spaventano per i fuori programma dei cani” username=”golftgcom”]

Potete immaginare, considerate anche le temperature estive, quale sia il profumo che accoglie un Socio del Club o un Ospite che magari ha fatto centinaia di chilometri per giocare a golf a Rapallo, dormire in un hotel della città e soggiornare nel nostro Tigullio.

La notte poi la situazione è surreale. I collari diventano fosforescenti e si vedono sfrecciare gli animali intorno alla clubhouse nel buio più profondo. Il tutto magari alla vigilia di una gara importante. La mattina gli ostacoli di sabbia dovrebbero essere livellati e pronti al gioco….dovrebbero!! . Recentemente abbiamo riscontrato reti di protezione del campo letteralmente sfondate per fare entrare padrone e cane.

Se fossimo un campo da calcio…

Non possiamo pensare di non fare nulla; il Circolo Golf Rapallo da parte sua ha investito in vigilanza, in opera di convincimento, in presenza di dipendenti che spesso purtroppo scaturisce in discussioni senza vero costrutto. Ci si scontra con la mancanza di cultura, perché è indubbio che su un campo di calcio certe cose non succedano. E ancor piu’ devastante e triste constatare la mancanza di educazione, di rispetto per chi lavora e per chi pratica sport in una delle poche, concrete ed efficaci attrazioni turistiche del territorio.

Infine ci si domanda perché al di fuori del campo le regole siano più o meno considerate tali mentre all’interno valga tutto o quasi…

Le conseguenze? Basta leggere sui volti increduli degli ospiti che arrivano alla buca 7 estasiati dalla bellezza del Monastero e del parco che li avvolge in un verde abbraccio e al tempo stesso stupiti, spesso spaventati e comunque non contenti dei fuori programma che fanno da cornice al loro gioco. Queste persone torneranno a Rapallo? Ho seri dubbi. Il golf è uno sport particolare e per certi versi pericoloso. Il giocatore ama giustamente fare pratica sportiva in sicurezza e senza mettere a rischio le altre persone con la propria pallina. Quello che offriamo non è bello, non è rilassante, non è sportivo, non è, semplicemente, golf.

Il Golf Rapallo zona franca di notte? Mah…

Molti Soci hanno sinceramente pensato alle dimissioni. Qualcuno, residente a Rapallo, probabilmente smetterà di giocare perché non sa accettare di vedere una bellezza della sua città così deturpata e non difesa. Cosa è stato ed è per Rapallo il Circolo Golf e Tennis lo dicono i numeri, i fatti e lo si legge nella sua storia.

E’ giunto il momento di chiudere la pagina delle polemiche, dei cartelli scritti in modo più o meno chiaro, delle leggende secondo le quali il giorno di chiusura il campo diventa zona franca. Dobbiamo aprire la pagina della seria disamina del problema con un preciso pensiero: possiamo permetterci di perdere o quantomeno svilire una attrazione turistica a livello mondiale? Oppure dobbiamo unire le forze per far sì che sia ancora molto più importante la sua ricaduta sul territorio? Chiarito questo primo aspetto penso che sarà doveroso e logico fare qualcosa e farlo presto.

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Golf e mala educacion: a torso nudo in campo LA FOTO

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