Non verrà mai dimenticata la finale in Malesia del World Amateur Golfer Championship 2018. Il più grande torneo amatoriale al mondo ha toccato livelli organizzativi mai visti con ben trentun nazioni iscritte. Purtroppo WAGC 2018 verrà ricordato anche per la scomparsa di Marcel Hofman, giocatore tedesco colto da malore prima della gara e deceduto in ospedale.
L’ultimo atto della gara si è giocato a Johor, in Malesia ai confini con Singapore. Alla 24esima World Final hanno preso parte per le prima volta squadre da tutti i continenti con l’esordio di Paesi come il Giappone, la Nuova Zelanda, il Suriname e l’Estonia.
Alla scoperta di Forest City
Quest’anno gli organizzatori malesi, guidati dal neo-eletto presidente WAGC World Isac Saminathan, si sono superati. I padroni di casa hanno garantito una preparazione praticamente perfetta dell’evento sia fuori che dentro i campi di gioco. Lo si è capito appena messo piede sui quattro i magnifici percorsi. Alcuni erano stati appena aperti poiché l’intera zona è in fase di veloce sviluppo, grazie ai capitali cinesi. Forest City è la nuova e ultramoderna città che sta sorgendo in questa parte di Malesia. I partecipanti hanno potuto così ammirare i progetti e i plastici di quello che, nel giro di pochi anni, potrà diventare un nuovo polo di attrazione. La falsariga concettualmente seguita è quella di Dubai.
WAGC 2018, il team italiano
Anche quest’anno l’Italia era presente con il suo team, partecipando sia al Championship che all’evento parallelo Invitational. Il nostro mondo amateur era rappresentao da una delegazione di dieci persone con nove giocatori. In prima categoria Claudio Pallavicini, socio del “Torrazzo” di Cremona, in seconda Massimiliano Sforza di Castelconturbia, in terza Daniele Gambetta del “Ducato di Parma”. Quindi, in quarta c’era Mauro Capra dei “Girasoli” di Torino e in quinta categoria Stefano Patrizi, socio a Fiuggi e primo laziale partecipante alla fase finale del Mondiale Amatoriale. Completavano il team e hanno partecipato al WAGC 2018 Invitational Alberto Passera del Torrazzo (capitano 2018) con Mario Bartaccioli, aostano del Les Iles. In squadra anche Valentina De Simoni e Marco Foi, entrambi dell’Alpino di Stresa e licenziatari per l’Italia del WAGC.
La morte di Hofmann e il ritiro azzurro
La squadra italiana nei primi tre giorni ha navigato intorno alla metà della classifica. Ostici per noi italiani questi campi nuovi e preparati con green velocissimi a cui non siamo più abituati. Tuttavia, nell’ultima giornata di gara, gli azzurri stavano completando una grande rimonta che li avrebbe portati a recuperare diverse posizioni in classifica. La prospettiva era quella di piazzare alcuni nostri giocatori nelle prime posizioni di categoria.
Purtroppo è capitata una disgrazia poco prima dell’inizio della gara all’Els Club. Un giocatore della squadra tedesca, Marcel Hofmann ha avuto un malore ed è purtroppo deceduto all’arrivo in ospedale. Le notizie sono giunte in modo frammentario a Marco Foi che, come responsabile della delegazione azzurra, ha scelto di ritirare l’intero team dall’ultima giornata di gara in segno di rispetto per lo sfortunato amico tedesco. Una decisione che è rimasta unica e non seguita dagli altri team, ma che riteniamo corretta. Il risultato sportivo è stato quindi compromesso ma Team Italy torna con la consapevolezza che la decisione presa era l’unica possibile in quel momento.
WAGC 2019, ancora Malesia
Il prossimo anno sarà nuovamente la Malesia il Paese ospitante la World Final. Questa volta sarà l’Isola del Borneo a vedere in campo i giocatori di tutto il mondo in quello che è il più grande torneo amateur attualmente organizzato.
Per tutte le informazioni su come partecipare alle gara di qualifica italiane potete cliccare qua tra qualche giorno.
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