Golf, sessismo e marketing estremo sono gli ingredienti di una storia che arriva dall’Irlanda. Tutto inizia da una campagna pubblicitaria del “Liberties”, night club di Buncrana, cittadina della contea di Donegal. Per lanciare il locale i gestori del locale notturno hanno deciso di affiancare la cartellonistica stradale alla campagna online. E hanno scelto l’immagine qui sotto.
Raramente una foto è risultata tanto esplicita. Anzi: troppo esplicita. Gli shorts di una giocatrice di golf sono immortalati in primissimo piano e accanto l’eloquente scritta: Libertys, la tua diciannovesima buca per tutta l’estate.
Ora, è risaputo che la pubblicità è l’anima del commercio ma esiste un limite. In Italia non possiamo certo fare i moralisti, basti pensare a cosa campeggia sui palazzi delle grandi città. Ma chi si occupa di marketing però sa che non sempre accostare un esplicito messaggio sessuale a un prodotto è una scelta che paga. Secondo alcune ricerche di mercato chi si imbatte in cartelloni simili si ricorda l’immagine ma non il prodotto che reclamizza. E poi sono scelte di comunicazione che dividono l’opinione pubblica, quindi spesso controproducenti.
Le parole del senatore…
Ma torniamo a Buncrana, poco distante dal Ballyliffin Golf Club, circolo scelto per ospitare il Dubai Irish Open (5-8 luglio), quarta tappa delle Rolex Series 2018 e organizzata dalla Rory Foundation. Il cartellone esposto nel centro abitato irlandese non è passato inosservato e il caso è diventato sia politico che virale. A sollevare il caso sulla stampa locale è stato un senatore del Sinn Fein, originario proprio di quelle parti. “E’ un’immagine decisamente offensiva per le donne – ha dichiarato Padraig Mac Lochlainn – ma allo stesso tempo offende gli uomini che rispettano le donne. Se volevano una campagna shock hanno centrato l’obiettivo. Ora, per cortesia, rimuovano quel cartello”.
E quelle della Rete sul sessismo
Le sue parole non sono passate sotto silenzio: Twitter e Facebook hanno fatto propria l’indignazione del senatore. Decine di tweet e retweet invitavano a contattare la pagina Facebook del “Libertys” per mettere nero su bianco il disappunto per una simile trovata pubblicitaria. Morale della favola: la pagina social del locale oggi risulta inesistente, forse rimossa per sempre.
E non finisce qua: come annunciato dallo stesso senatore quel cartellone è stato rimosso qualche giorno fa. Una vittoria su tutta la linea, quasi una hole-in-one.
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