Irlanda, un golf club vuole fermare Apple “Metterà a rischio il sistema idrogeologico”

di Sauro Legramandi
@Sauro71

Nella contea di Galway c’è un grande prato verde dove da 114 anni gli irlandesi giocano a golf. Poco più in là c’è una grande foresta verde, quella di  Derrydonnell, dove Apple costruirà un data center da 166mila metri quadrati. Il primo mattone verrà posato l’anno prossimo, golf permettendo. La proprietà del grande prato verde, l’Athenry Golf Club, ha presentato ricorso al Consiglio della Contea per fermare i lavori. Motivazione? A loro dire, costruire quel colosso tecnologico nella foresta metterebbe a rischio il sistema idrogeologico della zona. Inoltre si “esporebbe il campo a nuove inondazioni come quelle già avvenute di recente”.

L’Athenry Golf Club avrà comunque vita dura nel far valere le proprie ragioni perché la strada appare davvero in salita.

Una foto dell’Athenry Golf Club

Nei mesi scorsi Apple, come Amazon, Google e Microsoft ha scelto l’Irlanda (e il suo regime fiscale) per mettere radici ben salde in Europa. Da quelle parti, Tim Cook ha intenzione di costruire uno dei due maxi data center del Vecchio Continente (l’altro è in Danimarca, a Viborg.

Si tratta di strutture in grado di provvedere a servizi online come iTunes Store, iMessage, Mappe e Siri. Una “robetta” da 1,7 miliardi di euro, come si legge in un comunicato di Apple datato 23 febbraio 2015. Nero su bianco, tra gli altri rilievi, c’è scritto che i data center utilizzeranno al cento per cento energia rinnovabile.

Apple della discordia

Per Lisa Jackson, numero due di Environmental Initiatives di Apple così si “favorirà la crescita del settore green in Irlanda e in Danimarca. Si svilupperanno impianti energetici che sfruttano le notevoli risorse eoliche di questi due Paesi”. Indefinito il numero di posti di lavoro in arrivo sia per la fase di costruzione che per la gestione dell’intero plesso.

Negli Usa un green a forma di mela (Apple Tree Resort, Yakima)

A portare a galla la disputa è il sito inglese Business Insider che cita il parere dei vertici dell’Athenry Golf Club, ossia Martin Hynes e John O’Brien. “Siamo preoccupati per l’ambiente che ci circonda, per il sistema idrogeologico” dicono alla testata britannica. Salvo poi abbassare il tiro: “Se proprio la costruzione dovesse avere inizio chiederemmo che non si lavori al sabato, il giorno in cui abbiamo più giocatori” chiosano i due.

E l’autorità pubblica? Il destino del ricorso pare segnato. Stando a uno studio commissionato dalla Contea stessa “il rischio di alluvioni nella zona è considerato molto basso perché non ci sono corsi d’acqua nelle immediate vicinanze”.

Il dubbio sorge spontaneo: siamo di fronte a una versione aggiornata della lotta di Don Chisciotte ai mulini a vento? Alla Contea l’ultima parola.

NEGLI USA IL GREEN A FORMA DI… APPLE

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