Va ad Ashun Wu (-9) il Volvo China Open: si tratta del terzo cinese a imporsi nel torneo di casa, ma il primo a conquistarlo da quando è passato sotto l’European Tour. Buone la prestazioni di Matteo Manassero e Renato Paratore, 18esimi (-2)
Wu, trent’anni a giugno e membro del Japan Tour dove ha ottenuto due titoli, è andato a segno avendo avuto via libera sull’ultima buca dall’inglese David Howell (280 – 68 72 68 72, -8), che ha perso l’opportunità del playoff con un bogey.
Manassero, che ha ulteriormente evidenziato i segni di ripresa, è salito fino al quarto posto nel secondo giro, ma successivamente ha perso un po’ di smalto e alcune posizioni. Nel 74 (+2) di chiusura un birdie e tre bogey. Paratore ha fatto gara in rimonta partendo dal 63° posto e recuperando diciannove posizioni nel giro finale grazie a un 70 (-2) con sei birdie e quattro bogey.
TERZO GIRO – Matteo Manassero, decimo con 212 colpi (-4), ha perso sei posizioni, ma è rimasto in alta classifica nel Volvo China Open sul percorso del Tomson Shanghai Pudong (par 72), a Shanghai in Cina, dove Renato Paratore, 37° con 216 (par), ne ha guadagnate quattro. Non hanno superato il taglio, caduto a 146 (+2), Marco Crespi, 79° con 148 (+4), ed Edoardo Molinari, 95° con 149 (+5).
Ancora un ribaltone in classifica: conducono con 208 ( (-8) l’inglese David Howell, il francese Alexander Levy, campione uscente, e i cinesi Ashun Wu e Hao-tong Li. Saranno in competizione per il successo anche lo svedese Magnus A. Carlsson, l’inglese Seve Benson, il thailandese Prom Meesawat e lo scozzese Richie Ramsay, quinti con 210 (-6), il belga Thomas Pieters, nono con 211 (-5), e lo stesso Manassero insieme ai suoi compagni di viaggio, l’australiano Scott Strange, l’argentino Emiliano Grillo e il transalpino Julien Quesne.
Sono in palio circa 3.015.000 euro con poco più di 500.000 euro di prima moneta. (fonte Federgolf)