Golf e mala educacion 4 / Riparare i pitch mark quanta fatica costa?

“Mi raccomando: riparate i pitch mark e sistemate i bunker”. Quante volte uno starter ripete queste parole? Semplice: dipende da quante gare facciamo visto che si tratta di una frase di rigore come l’augurio di “buon golf”. Sui pitch mark la memoria dei golfisti ha spesso le gambe corte.

Pitch mark

Mai più green così ! (foto Facebook di Laura Mantegazza)

Lo provano le condizioni in cui troviamo spesso i green, ridotti a colabrodo da palline atterrate dopo voli intergalattici. Se però è legittimo creare un cratere nel terreno dopo un volo di parecchi metri lo stesso non si può dire del fatto che nessuno sistemi tali voragini.

Ne ho avuta l’ennesima prova scorrendo Facebook e imbattendomi nell’esplicito post di Laura Mantegazza, professionista conosciuta con base operativa a Tolcinasco. 

Il 5 febbraio scorso, Laura Mantegazza ha postato quanto segue, a corredo dell’immagine pubblicata qua sopra.

“Mi spiace portare in campo gli allievi e trovare i green massacrati dai pitchmark, ne abbiamo sistemati una marea…golfisti…mi spiace dirlo ma siete dei gran maleducati!!!”

Nessuno ripara i pitch mark, tutti si arrabbiano

Parole sacrosante dette da una professionista che di mestiere ha scelto di insegnare swing ed approcci. Ma che figura ci facciamo noi amateur con chi si avvicina al nostro sport per la prima volta? Provate a mettervi nei panni di un neofita, un giovanotto (oppure una ragazza) che mette piede in campo per la prima volta. Sul libro delle regole e al corso avrà sentito dire all’infinito le parole rispetto, educazione ed etichetta. Ora che rispetto, educazione ed etichetta devono tradursi in qualcosa di concreto il neofita si trova davanti a un gruviera piuttosto che a un green.

Pitch mark

Il “campo minato” in evidenza

Dico personalmente basta a questa maleducazione, alla fatica di chinarsi per sistemare due o tre centimetri di terra da noi martoriata. Sono personalmente stanco di giocare con chi prima si scusa per non aver riparato il terreno poi se la prende quando la sua pallina non rotola in buca “per colpa di un green non perfettamente in piano”…

L’etichetta dice che…

Ricordiamolo ancora una volta come ci si deve comportare. “Il pitch mark si ripara usando un forchettina chiamata “alza-pitch”. Per riparare correttamente un pitch mark bisogna infilare l’alza-pitch nel terreno e sollevare l’avvallamento verso l’alto. Questa operazione andrà fatta per tutto il perimetro della fossetta. Alla fine si potrà schiacciare il terreno con la punta del piede o, meglio ancora, con il putter, per livellare la superficie”.

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6 risposte a “Golf e mala educacion 4 / Riparare i pitch mark quanta fatica costa?

  1. Trovo grande soddisfazione nel riparare il mio pitchmark e mi sono fatto l’abitudine, entrando in green, di ripararne sempre almeno 2.

  2. Giocatori internazionalmente maleducati, non riparano i green, non conoscono le regole,girano il campo in ogni angolo con carrelli e car ,tirano 10 colpi per buca,buttano le cicche a terra. Per 50,00 euro pensano di poter far quel che vogliono.

  3. Avete ragione i green sono spesso ridotti male e non vedo mai nessuno riparare i propri buchi. Spesso ne riparo 2 o 3 non miei e mi chiedo che golfisti siano quelli che se ne fregano

  4. Trovo grandissima soddisfazione nel vedere il green tornare quasi perfetto dopo avere riparato un pitch mark (ne riparo sempre più di uno, quasi sempre altrui, dato che con il mio livello di gioco in green ci arrivo più spesso di rotolo che di volo …).
    Ma una raccomandazione si impone, a correzione delle indicazioni finali contenute nell’articolo: con l’alza-pitch non si deve sollevare il terreno affossato, perchè così si spezzano le radici dell’erba, bisogna invece spingere l’erba dall’esterno verso il centro della fossetta, ripetendo l’operazione da due-tre lati, e poi livellare.

  5. Ho sempre detestato la diffusa pratica del NON riparare i propri pitch mark, così come sono sempre assalito dallo sconforto quando arrivo su di un green e ne noto 5/6 (o anche più, dipende dai green e dal periodo) in grande evidenza.

    Di solito ne riparo almeno 3/4, magari anche perché non sono attualmente un single digit e quindi di mio contribuisco pure poco a farne, ma soprattutto perché trovo che sia una questione di semplice educazione.

    Il campo è di tutti e dovrebbe essere lasciato in condizioni migliori, se possibile, rispetto a come lo si è trovato. E’ per questo che non vanno sistemati soltanto i pitch mark, ma anche le zolle ed i bunker dopo aver effettuato colpi di recupero.

    E’ rispetto per sé stessi e per gli altri…ed è proprio per questa mancanza di rispetto, che di sicuro molti giocatori paleseranno anche in altre situazioni della vita (guidando, parcheggiando, etc…), che i green sono pieni di pitch mark non riparati.

    Io me ne sono lamentato spesso con altri soci del circolo, nonché con il nostro grandissimo direttore del campo. Per me queste persone andrebbero penalizzate in gara, perché forse è l’unico modo per fargli cambiare atteggiamento. Esagero? Non credo.

  6. Nessuno di noi é perfetto!
    inconsapevolmente tutti commettiamo degli errori che a posteriori giudichiamo inconcepibili.
    Proprio perché siamo dotati di un cervello dobbiamo evitare di giudicarci a posteriori e fare tutto il possibile per mantenere il campo in perfette condizioni.
    Io personalmente, anche se non escludo qualche errore, mi prodigo in maniera molto attenta al mantenimento del campo per averlo sempre nelle condizioni perfette.
    Quando trovo green in come gruviera sistemo ciò che é possibile sitemare ( senza sostituirmi alla manutenzione) e proseguo il gioco.
    Nonostante abbia segnalato diverse volte la situazione al Segretario sportivo del Circolo mi sono reso che difficilmente un Socio viere richiamato perché in quaesto periodo di magra
    NESSUNO RISCHIA DI PERDERE ENTRATE DELLE QUOTE
    Sbaglierò ma questa é la realtà
    GM

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