Non è consigliata ai deboli di cuore la Ryder Cup 2016: dopo la Caporetto del mattino ad Hazeltine con quattro sconfitte su quattro foursome, il Team Europe ha rialzato la testa nel pomeriggio, vincendo tre fourball su quattro.
Il primo giro si chiude con un 5-3 che lascia intatti i pronostici. Ma la rimonta del pomeriggio non è stata semplice: gli europei sono partiti molto forte trainati da Stenson (che ha “sorretto” Rose) e due rookies come Pieters e Cabrera Bello.
Quando questi due hanno accusato un calo di forma, gli americani si sono rifatti sotto.
Dopo qualche brivido McIlroy ha posto la parola fine imbucando un eagle spettacolare e salutando il pubblico di casa con un inchino d’altri tempi. E adesso sotto con un altro giorno di doppi e quindi i dodici singoli di domenica.
LE GARE DEL MATTINO – Nel primo giro di foursome Jordan Spieth e Patrick Reed hanno superato per 3/2 Justin Rose ed Henrik Stenson (oro e argento alle Olimpiadi). Phil Mickelson e Rickie Fowler hanno avuto ragione sul filo di lana nei riguardi di Rory McIlroy e Andy Sullivan (1 up), Jimmy Walker e Zach Johnson hanno battuto in rimonta Sergio Garcia e Martin Kaymer (4/2). Non c’è stata partita tra Dustin Johnson/Matt Kuchar hanno travolto Lee Westwood/Thomas Pieters (5/4).
CLARKE E LE WILD CARD – Le scelte del capitano Darren Clarke hanno lasciato un po’ perplessi: due delle tre wild card hanno dimostrato di non essere in forma. Kaymer ha giocato male nel foursome e Clarke lo ha rimesso in campo subito con Willett nel pomeriggio: il risultato è stato identico con il tedesco e Willett impotenti davanti a Snedeker e Koepka. Westwood è sembrato una stella calante.
LE PAROLE DEI CAPITANI – Davis Love III, capitano statunitense, ha guardato giustamente al risultato complessivo: “E’ stato un buon inizio. Sono orgoglioso dei miei giocatori. Anche nelle partite che abbiamo perso, sono stati in gara fino alle ultime battute. Hanno allungato alcuni match con decisione, e pazienza se poi sono stati persi lo stesso. E’ stato importante lo spirito con cui hanno lottato. Tutti hanno eseguito quello che avevo chiesto: tenere sempre sotto pressione gli avversari”.
Darren Clarke ha focalizzato l’attenzione sul pomeriggio: “La mia squadra non ha trovato il passo giusto nei foursome e gli americani ne hanno approfittato. Poi nei fourballs c’è stata la vera Europa, quella che sono onorato di guidare e che ha avuto la giusta reazione. Ha mostrato qualità, desiderio di rimontare e tanta grinta. Per i foursomes della seconda giornata ho apportato alcuni cambiamenti e mi attendo parecchio”.
Ha risposto con fair play, ma non ha molto gradito la domanda sul mancato impiego di Matthew Fitzpatrick e di Chris Wood. Per due debuttanti, secondo alcuni, sarebbe stato meglio l’approccio in un fourball. “Li mando in campo nei foursomes – ha spiegato – perché hanno le caratteristiche se servono in questo tipo di gara. Sono rimasti fuori il primo giorno e, per tale motivo, hanno una gran voglia di giocare e sono caricati al massimo”.
LE COPPIE DI SABATO – Nei foursomes del mattino, strategie diverse dei due capitani. Davis Love III è andato sull’usato sicuro: ha scelto tre coppie vincenti nelle prime due sessioni e con una sola gara disputata, quindi puntando anche su una possibile miglior brillantezza fisica (Mickelson/Fowler, Snedeker/Koepka, Walker/Z. Johnson) e ha confermato gli inamovibili Spieth/Reed.
Clarke è stato condizionato dalla necessità di far giocare Fitzpatrick (con Stenson) e Wood (con Rose) e ha messo fuori sia Kaymer che Westwood. confermato McIlroy-Pieters e Garcia/Cabrera Bello.
Questi i match:
Fowler/Mickelson-McIlroy/Pieters;
Snedeker/Koepka-Stenson/Fitzpatrick;
Walker/Z. Johnson-Rose/Wood;
Spieth/Reed-Garcia/Cabrera Bello.
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