Se avete in programma di attraversare il mondo per andare a giocare a golf in Australia ricordatevi di mettere in valigia diverse paia di calze bianche. Pare che da quelle parti siano l’unico colore ammesso in qualsiasi circolo. Ne sa qualcosa Mark Wahlberg, attore e star di Hollywood non ammesso su un percorso di Sydney in virtù delle sue calze nere. No dress code, no golf.
Il fatto è accaduto all’Elanora Country Club, a nord della metropoli australiana dove il 52enne sta girando il suo film Play Dirty. L’attore, tra un ciak e l’altro, aveva intenzione di farsi 18 buche in uno dei club più famosi della zona. Quando si è presentato in segreteria è spuntato l’imprevisto legato al dress code. “Così non può andare in campo, ci sono delle regole. Da noi sono ammessi solo giocatori con calze bianche”: è stata la spiegazione fornita all’incredulo Wahlberg.
Stessa linea tenuta dal direttore generale del club, Cathye Neagle, con la stampa che chiedeva lumi dopo la video-denuncia dell’attore sui social. Le regole sono note e sul sito del circolo si legge, tra l’altro, che “camicie, pantaloni, pullover, giacche e cappelli non devono mostrare alcuna pubblicità che non sia direttamente correlata alla sponsorizzazione del golf”. Wahlberg era invece tutto griffato dal suo sponsor.
Alla fine, l’attore – già candidato al Premio Oscar – ha comprato un paio di calze bianche al pro shop dell’Elanora Country Club. Prima del tee della buca 1 Mark ha postato un video su Instagram canzonando la scelta del circolo in Australia.
Dress code nel golf
Il caso-Wahlberg è la punta di un iceberg legata al dress code necessario per mettere piede in un campo da golf. Ma nel 2024 ha ancora un senso guardare la lunghezza di un pantalone o se la maglietta ha il colletto o no? Siamo seri: ci sono look ammessi dall’etichetta ma capaci di far accapponare la pelle. Pantaloni a quadri da mal di testa e polo fluo mettono a rischio più di un paio di bermuda o di una t.shirt. Alzi la mano chi non ha pensato un “Ma come ti vesti?” stringendo la mano di un golfista sul tee della buca 1.
I professionisti su PGA e DP World Tour hanno l’obbligo di gareggiare con i calzoni lunghi tranne che nelle gare in Asia o in Africa. Sul LIV Golf invece i calzoni sotto il ginocchio sono sdoganati. Il redivido Anthony Kim ha infranto un tabù, giocando coi calzoni corti e la t-shirt bianca: ha forse ucciso il golf? Credo di no.
Siamo seri: per un senso di educazione (diversa dall’etichetta) non possiamo pensare di vedere golfisti in calzoncini da calcio o golfiste con top da cubiste. Chi si presenta così deve essere fermato al momento del ritiro dello score o del pagamento del green fee. Gli altri invece devono andare in campo.
Il dress code è una tradizione ma il golf, per crescere, deve essere anche progresso. E il futuro deve passare anche da regole più inclusive. Follow the money dicono quelli bravi quando si cerca una risposta a una domanda. A chi giova l’obbligo di polo e pantalone lungo in campo? Forse alle industrie che fisicamente le producono.