di Sauro Legramandi – @golftgcom
Scatta una rivoluzione nel mondo del golf. Da oggi martedì 15 dicembre 2020 entra in vigore in Italia il nuovo sistema mondiale di gestione dell’handicap, ossia il World Handicap System. Cambia quasi tutto: addio alla virgola, addio all’abitudine di conoscere l’handicap un minuto dopo l’ultimo putt in gara… D’ora in poi l’handicap non coglierà più l’attimo (ossia lo stato di grazia/disgrazia di una singola giornata) ma fotograferà un periodo di forma più lungo.
Il concetto alla base del nuovo sistema è abbastanza semplice. L’handicap sarà la media degli otto migliori risultati sulle ultime venti gare giocate. Prima di fare la media però, i risultati, ottenuti su campi diversi in periodi diversi e forse con handicap di gioco diversi, saranno resi paragonabili tra loro standardizzandoli al valore di Score Differential. Questo sarà il valore considerato nella media e rappresenta l’abilità di gioco dimostrata dal giocatore in ciascuna giornata.
A spiegare a Golfando la portata di un cambiamento simile è Richard Cau, coordinatore del Comitato Handicap e Course Rating per la Federazione Italiana Golf. “D’ora in poi non serviranno più conversioni di handicap – spiega Cau al nostro blog – e in tutto il mondo potremo giocare con lo stesso sistema”.
Da sei sistemi a un solo World Handicap System
Ad oggi erano sei i metodi in vigore per calcolare l’handicap: nell’Europa Continentale si usava l’EGA, negli Stati Uniti quello adottato dalla USGA, per Gran Bretagna e Irlanda esisteva il CONGU mentre Australia, Sudafrica e Argentina avevano addirittura sistemi “nazionali”. Una babele di numeri e regole destinate a finire in soffitta quando il WHS sarà a pieno regime.
Le domande sono tante. Cominciamo da quelle basilari.
Cosa succede a un giocatore che non riconsegna lo score o viene squalificato?
“Il nuovo sistema si basa su una media matematica e quindi serve sempre un numero da inserire nell’algoritmo. Ci deve essere un risultato per ogni gara disputata.
Premesso che ogni golfista ha il diritto di ritirarsi per qualsivoglia motivo, lo score con la scritta NR segue due percorsi. Per la competizione di circolo, la segreteria prende atto e non contempla il giocatore nella classifica di giornata. Per l’handicap invece il giocatore è tenuto a riconsegnare lo score e la segreteria registrerà i colpi effettuati fino al momento del ritiro. Se il numero delle buche giocate è sufficiente (almeno 10 buche su 18) il punteggio sarà valido ai fini handicap. In caso contrario non lo sarà. Lo stesso vale per la squalifica per la quale farà anche fede il motivo della sanzione, come avviene oggi”.
Cosa c’è alla base del nuovo sistema?
“La volontà di uniformare il calcolo internazionale dell’handicap e di rendere ad ogni giocatore la fotografia esatta del suo momento di gioco. Fino ad ieri faceva fede solo una gara, oggi ben otto su venti”.
L’handicap si conoscerà in serata
Se non è rivoluzione questa… A grandissime linee accade come nel ranking dei professionisti: la vittoria al Masters fa schizzare un ipotetico John Smith nella top ten del ranking. Un anno dopo quel titolo esce dall’archivio delle gare di Smith, portandosi via una valanga di punti. Senza vittoria-al-Masters e senza risultati di livello, quel John Smith precipita nel ranking. E’ un esempio tirato per i capelli ma rende l’idea sul concetto.
Finora ogni giocatore sapeva il suo handicap appena finita la gara. Da oggi come funzionerà?
“Una volta riconsegnato lo score, la segreteria procederà al conteggio per la singola gara. A competizione conclusa quel punteggio verrà inviato al database centrale della Federazione, l’unico che conosce le ultime venti gare di ciascun giocatore. Il software conterà le gare e i singoli risultati per poi elaborarne la media. In pochi minuti arriveranno i risultati di tantissime competizioni in giro per l’Italia. Il nuovo handicap verrà ufficializzato in poche ore. Nella serata stessa della gara ogni amateur potrà conoscere il nuovo handicap accedendo al sito di Federgolf. Chi lo non farà lo apprenderà al circolo la mattina seguente alla gara”.
“Tutti hanno un handicap”
Non a caso il passaggio dal sistema EGA al WHS era stato programmato per dicembre quando il numero di gare era ridotto. Poi pandemia e Dpcm hanno stravolto tutto.
“Per i giocatori sarà un bell’impatto – prosegue Cau – ma tenga presente che solo quello europeo era un sistema incrementale. In certi Paesi non fanno nemmeno il ricalcolo quotidiano dell’handicap”. In Italia si disputano tante gare (vedi i weekend) e quindi conoscere l’handicap il prima possibile è fondamentale.
Chi non disputa 20 gare all’anno come fa ad avere un handicap? E il neofita?
“Il principio del WHS è chiaro: tutti hanno un handicap. Per questo esistono tabelle ad hoc: chi ha venti gare in archivio avrà un handicap calcolato sui migliori otto risultati. Per chi ne ha 19 faranno fede i migliori sette, per chi ne ha 18 conteranno i migliori sei e via scalando. Ci sono delle tabelle ad hoc anche per il neofita Questo permetterà anche ai neofiti di avere immediatamente l’handicap”.
“World Handicap System, ogni singolo colpo conta”
Un amateur con 20 gare in archivio non gioca per due anni: perde tutto?
“No, l’handicap non ha scadenza. Se non viene rinnovato il tesseramento per 2 o più anni vale il concetto della riattribuzione già in vigore oggi”.
Col nuovo sistema ogni singolo colpo conta. E’ inutile mollare nelle ultime buche per non migliorare l’handicap o perché la giornata è particolarmente negativa. E’ giusto?
“Vero. Ci tengo a precisare che tutti dovrebbero sempre giocare al meglio, è nel concetto stesso di sport. Ma facciamo l’esempio su una gara a 18 buche: oggi cambia poco se chiudo con 20 o 30 punti finali visto che la gara probabilmente non la vinco e il mio handicap (tarato sulla singola competizione) peggiora in maniera uguale. D’ora in poi con la media dei migliori otto risultati segnare 20 o segnare 30 sullo score conta eccome. Quel “20” o quel “30” subentra magari a un 40 realizzato ventun gare fa. E la media ne risente eccome. Se invece subentra a un 25 quasi sicuramente non cambia niente e l’handicap rimane invariato”.
L’ultimo punteggio calcolabile ai fini handicap è il doppio bogey sul netto. Corretto?
“Sì. Per una gara medal non ci sono problemi, si contano tutti i colpi. Per la stableford la “ics” scritta sullo score (e valida per la gara) equivale al doppio bogey netto per l’handicap. Ad esempio: se chiudo in 10 colpi un par 5 dove ho due colpi, per la gara medal sarà 10, per la gara stableford sarà una “ics”, ai fini handicap sarà in entrambi casi un 9”.
Il WHS vale per le gare a 9 e a 18 buche? E per quelle a 12 che a tanti piacciono?
“Sarà valido per tutti: diversamente da oggi anche chi ha un handicap basso potrà alzarsi o abbassarsi in qualsiasi gara a 9 buche. Per quelle a 12 è una questione di tempo. Si aprirà una finestra a livello europeo per questo tipo di competizione: il problema è che non esiste ad oggi un rating per il campo su una gara simile. L’Europa si sta comunque attrezzando, ci siamo quasi”.
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