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The Open 2024, dalla leggenda della Claret Jug alla scommessa scozzese

A spectator poses for a photo beside a claret jug design during practice ahead of the 151st British Open Golf Championship at Royal Liverpool Golf Course in Hoylake, north west England on July 16, 2023. (Photo by Paul ELLIS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Ai nastri di partenza l’edizione 2024 del The Open, la gara di golf con più fascino e tradizione al mondo. Ecco dieci cose da sapere sull’unico Major di golf che si gioca in Europa.


Che cosa è The Open

E’ il quarto Major di ogni stagione golfistica (eccezion fatta per l’anno pandemico) ma è il più vecchio fra tutti e quattro. La prima edizione si giocò nel 1860. Quella che si apre ora è la numero 152. E’ legato a doppio filo alla Scozia: si gioca per la 98esima volta su un percorso scozzese e scozzesi furono i vincitori delle prime 29 edizioni. La scelta per il 2024 è ricaduta su Royal Troon (sede del The Open per il decimo anno).

Che cos’è la leggenda della Claret Jug


Originariamente i primi classificati nel The Open ricevettero il Challenge Belt, una cintura che però fu assegnata definitivamente a Tom Morris Jr nel 1870. Nel 1871 non si giocò in attesa che il Prestwick Golf Club, il Royal and Ancient Golf Club di St Andrews e la Honorable Company of Edinburgh Golfer si mettessero d’accordo su far ruotare la sede ospitante. Si ripartì nel 1872 con l’idea di premiare il vincitore con la Claret Jug, costata dieci sterline ciascuno ai tre circoli.

Non tutto andò per il verso giusto: la consegna non avvenne in tempo e a Morris Jr, che aveva vinto nuovamente, venne assegnata una medaglia d’oro. Il primo ad alzare effettivamente la Claret Jug fu Tom Kidd nel 1873, ma il nome di Tom Morris Jr è comunque il primo inciso nel trofeo. L’originale Claret Jug è esposta dal 1928 presso la club house del Royal and Ancient, dove si trova anche l’originale Challenge Belt.

Cosa si vince?


Tanti dollari. Oltre alla gloria perpetua non manca la pecunia: il montepremi è di 17 milioni di dollari con prima moneta di 3,1 milioni di dollari.

Un italiano ha mai vinto The Open?

Francesco Molinari con la Claret Jug vinta a Carnoustie (Scozia) il 22 luglio 2018.
(Foto AFP PHOTO / ANDY BUCHANAN)

Sì, uno solo. Il più vincente golfista italiano di sempre, Francesco Molinari, ha toccato l’apice della sua carriera proprio al The Open. Correva l’anno di grazia 2018 quando l’azzurro s’impose a Carnoustie, conquistando il suo posto nella Storia. Mai nessun italiano aveva mai vinto prima un Major e nessun altro ci è riuscito dopo.

Molinari gioca il 56esimo Major da professionista, il sedicesimo The Open. In qualità di past winner ha diritto a giocare questa gara fino al compimento del 60esimo anno d’età.

Prima di Francesco a sfiorare l’impresa fu Costantino Rocca: il bergamasco nel 1995 perse da John Daly al playoff.

Quanti italiani in campo nel 2024


Altri due oltre a Molinari. Matteo Manassero (18 Major giocati) è alla settima partecipazione, l’ultima nel 2016. Il suo miglior piazzamento è il 13esimo posto nel 2009. Guido Migliozzi è al quarto The Open di fila su sette presenze ai tornei del Grande Slam (una al Masters e due all’US Open con un quarto posto).

Chi ha vinto più volte The Open?

In totale sono 27 i plurivincitori. Il record è di Harry Vardon con sei successi, seguito con cinque da James Braid, John Henry Taylor, Peter Thomson e Tom Watson. Quest’ultimo nel 2009 sbagliò un putt di poco più di un metro con cui sarebbe divenuto a 60 anni il più vecchio vincitoredell’evento (record ancora di Tom Morris Sr, 46 anni, 102 giorni, 1867). Watson nello spareggio perse con Stewart Cink.

Tom Morris Junior è stato l’unico a vincere quattrotitoliconsecutivi. Aveva anche il record del margine più alto sul secondo (13 colpi su Tom Morris Sr, 1862), ancora primato del The Open. A livello di Major lo ha battuto Tiger Woods nel 2000 (diede 15 colpi a Miguel Angel Jimenez ed Ernie Els nello US Open).  

Chi è il campione uscente?

Brian Harman vincitore al Royal Liverpool Golf Course di Hoylake, nel 2023. (Foto di Glyn KIRK / AFP)

E’ l’americano Brian Harman che dal luglio scorso non ha più vinto una singola gara. Difficile che si imponga vista anche la presenza di 49 dei primi 50 giocatori al mondo.

Chi è il favorito

Scottie Scheffler, sulla carta il più forte di tutti. E’ il numero uno al mondo e lo resterà a lungo visto che ha quasi il doppio dei punti del secondo nel ranking, il nordirlandese Rory McIlroy (past winner nel 2014).  Per dovere di cronaca inseriamo tra i favoriti gli altri due vincitori dei precedenti Major 2024, Xander Schauffele (PGA Championship) e Bryson DeChambeau (US Open). Il terzo Major, l’Augusta Masters, l’ha vinto Scheffler.

Saranno 18 i golfisti a libro paga del LIV Golf in campo al Royal Troon: tra loro Cameron Smith, Open Champion 2022, giusto pochi mesi prima di passare con gli arabi.

Ci sarà Tiger Woods?


Sì. E quando c’è lui si crea sempre una certa attesa e un certo valore aggiunto al torneo. Dopo le ultime prestazioni (un ritiro, un 60esimo posto e due tagli) e i tanti problemi fisici non sembrano esserci più margini per un miracolo sul green. Sarà per tutti comunque un piacere rivederlo sul tee di partenza dove ha trionfato tre volte (2000, 2005, 2006).

Chi scommette sulla Scozia?


Qualche bookmaker coraggioso. E’ molto atteso Robert MacIntyre, in grande crescita e vincitore domenica davanti ad Adam Scott nel Genesis Scottish Open. Era dal 1999 che i giocatori locali non si imponevano nell’Open di casa. Ma c’è di più: l’ultimo scozzese ad imporsi The Open, è stato Paul Lawrie proprio nel 1999.

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