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The Open Championship 2023, chi vince in casa dei Beatles?

The Open Championship 2023
HOYLAKE Jordan Spieth nel giro di prova del The Open Championship 2023 al Royal Liverpool Golf Course (Foto di Paul ELLIS / AFP)

Tradizione e storia nel Major più antico del mondo. A casa dei Beatles si aprono oggi le danze del The Open Championship 2023, giunto all’edizione numero 151. Ad esibirsi tutti i migliori del mondo, PGA e LIV che siano. Due gli italiani: assieme a Guido Migliozzi ci sarà Francesco Molinari, unico connazionale ad aver mai vinto un Major, proprio questo (correva l’anno 2018, si giocava a Carnoustie).

Cominciamo dai record legati al The Open Championship 2023. In tutto ci saranno 156 i giocatori: 41 sono al debutto, sei i dilettanti. Non ci sarà Filippo Celli, l’amateur azzurro che l’anno scorso vinse la Silver Medal quale miglior dilettante. Prima di lui la Silver Medal andò a Manassero.


I record

Quindici i past winner. Tra loro Stewart Cink il cui successo nel 2009 è legato alla disavventura di Tom Watson (cinque titoli) che sbagliò un putt da poco più di un metro. Se l’avesse messo sarebbe diventato a 60 anni il più vecchio vincitore dell’evento e quello con più titoli. Invece il primo record rimane a Old Tom Morris (46 anni, 102 giorni, nel 1867) mentre il primatista di successi rimane Harry Vardon (sei titoli). Watson, infatti, dopo aver fallito quel putt perse nello spareggio. Un altro past winner, John Daly, invece, nel 1995 superò nel playoff Costantino Rocca, secondo, rimasto miglior risultato azzurro sino all’exploit di Molinari.

Il -20 di Cameron Smith dello scorso anno (268 colpi su par 72) ha eguagliato lo score più basso in relazione al par di Henrik Stenson (264, -20, par 71, nel 2016). Lo svedese è però recordman rispetto ai colpi. Tornando a Old Tom Morris, è lui il giocatore che ha vinto con il maggior distacco, 13 colpi sul secondo, nel 1862 (si giocava su 36 buche). Primato che resisterà ancora probabilmente al The Open Championship 2023 e che lo è stato anche per gli altri Major fino al 2000. In quell’anno Tiger Woods ne inflisse 15 a Miguel Angel Jimenez e a Ernie Els nell’US Open.

Nella storia del torneo sono stati 27 i plurivincitori. Leader della graduatoria, come detto, Harry Vardon con sei successi seguito con cinque da Watson, James Braid, John Henry Taylor e da Peter Thomson.

I favoriti al The Open Championship 2023

Nel quarto e ultimo Slam, a difendere il titolo sarà l’australiano Cameron Smith, numero 7 del world ranking, uno dei dodici giocatori della Superlega Araba in campo. L’australiano tenterà il bis consecutivo, il primo dopo la doppietta di Padraig Harrington (2007, 2008). In caso di successo, due Major su quattro nel 2023 andranno a un golfista legato alla SuperLega araba.

Si gioca per la 52esima volta in Inghilterra contro le 97 in Scozia e le due in Irlanda del Nord.  The Open fa tappa al Royal Liverpool per la tredicesima volta: la prima nel 1897 e la precedente nel 2014 quando vinse Rory McIlroy. Reduce dal successo nel Genesis Scottish Open, il nordirlandese, numero due mondiale, trova ampio spazio tra i favoriti insieme a Scottie Scheffler, numero uno, e a Jon Rahm, numero tre.


Con tanti campioni la lista dei possibili protagonisti è ovviamente lunga. Da Xander Schauffele a Patrick Cantlay, da Matt Fitzpatrick a Max Homa per proseguire con Koepka, Jordan Spieth (a segno nel 2017). E ancora Collin Morikawa (suo il titolo nel 2021), Viktor Hovland, Justin Thomas per passare ad outsider come Wyndham Clark, il terzo vincitore di Major in stagione (US Open), Tony Finau, Sam Burns, Tom Kim e Tyrrell Hatton.

Due gli italiani

Francesco Molinari disputa il 53esimo Major in carriera con 15esima presenza al The Open. Ha anche partecipato a 12 Masters, 13 US Open e ad altrettanti PGA Championship. Guido Migliozzi è al sesto Major, il terzo in Gran Bretagna. Ha disputato anche un Masters e due US Open, dove ha ottenuto un quarto e un quattordicesimo posto. Si gioca, naturalmente, anche in ottica Ryder Cup. C’è ancora spazio per entrare in squadra con una grande impresa o magari con una delle sei wild card a disposizione di Luke Donald.

Il capitano europeo sarà assente nell’occasione, mentre ci sarà il capitano USA Zach Johnson, che ha portato a casa la Claret Jug nel 2015.


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