“As you make your bed, so you must lie in it”. E’ la versione inglese di “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Una frase che suona oggi molto familiare a J.B. Holmes.
Questo 37enne giocatore di golf del Kentucky non può che prendersela con sé stesso pensando a quello che avrebbe potuto essere all’Open Championship 2019 e che non è stato. Meglio: l’americano può rammaricarsi per quanto avrebbe potuto guadagnare nel weekend a Portrush. John Bradley Holmes ha fatto l’esatto contrario di Francesco Molinari: ha giocato alla grandissima tre giorni su quattro. Purtroppo per lui il quarto era quello decisivo.
Il 37enne è partito terzo in classifica domenica mattina (dieci colpi sotto il par) e domenica pomeriggio ha chiuso in 67esima posizione su 72 giocatori (sei colpi sopra il par). Praticamente dal podio al penultimo posto nel leaderboard. Prestigio a parte, l’Open Championship mette in palio parecchi dollari: il montepremi supera i dieci milioni di dollari. Al primo (Shane Lowry) ne vanno quasi due, al secondo (Tommy Fleetwood) 1,2 e al terzo (Tony Finau) 718mila. Al 67esimo? Solo 25.650 dollari. Calcolatrice alla mano fanno 692.350 dollari di diversità. Non proprio spiccioli insomma…
La maledetta domenica di J.B. Holmes
A far precipitare Holmes sono state probabilmente le condizioni meteo e una certa pressione psicologica. Nelle prime nove buche domenica ha girato in cinque colpi sopra il par ma nelle seconde ha fatto peggio, segnando un triplo bogey alla 11 e un doppio bogey alla 12. Una Caporetto visto e considerato che nei primi tre giorni di gara aveva totalizzato solo cinque bogey su 54 buche. Morale della favola: domenica ha finito con 16 colpi sopra il par del campo, ossia +6 nel leaderboard finale.
Di certo Holmes non finirà sotto un ponte per questa cifra persa ma non gli resta che pianger se stesso…
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