Un ruggito quando i giochi erano ormai fatti. E’ l’estrema sintesi dell’Open Championship 2019 di Francesco Molinari, quello giocato da campione in carica e difeso non sicuramente come avrebbe voluto.
A Portrush domenica Chicco ha girato in 66, miglior score di giornata e degno del suo valore. Tre birdie e un eagle gli hanno fatto risalire il leaderboard: il piemontese ha finito il 148esimo Open Championship con un totale di 281 colpi, tre sotto il par. Ha chiuso in undicesima posizione (a 12 colpi dal vincitore Shane Lowry) e con tanti rimpianti. Peccato infatti che nei tre giorni precedenti si sia vista la controfigura del campione italiano.
Francesco Molinari: “Forse troppe aspettative”
Mercoledì, alla vigilia del primo tee shot, ci si aspettava ben altra gara da Francesco. Lui, da top player qual è, non cerca alibi. “Oggi ho cambiato mentalità in campo, mettendoci cuore e orgoglio. Ora – dice a gara di domenica finita – devo trovare il modo per far sì che tutto questo accada sempre e non solo quando mi trovo con le spalle al muro”. L’azzurro fa mea culpa e si prepara a un grande finale di stagione. O almeno è nelle sue intenzioni.
“Spero che questa reazione – ha aggiunto – possa darmi un’inerzia positiva per le prossime settimane. La scelta di non giocare per tre settimane, prima di questo grande appuntamento, è dipesa dal fatto di voler cercare di ricaricare le batterie il più possibile. La preparazione al torneo è andata benissimo, forse non ho gestito al meglio le mie aspettative. Questo è il pezzo del puzzle che mi è mancato. Il Masters, dal punto di vista emotivo, è stato un colpo duro. ora devo tornare a mettere passione e grinta giorno dopo giorno”.
Open Championship 2019 / 2 – Quel colpo che fa la differenza
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