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Dodo Molinari e Gregorio De Leo sul DP World Tour 2025

Due piemontesi conquistano la carta piena per giocare l’anno prossimo sul DP World Tour. Si tratta di Dodo Molinari, vice-capitano di Ryder Cup e del debuttante Gregorio De Leo. Il torinese ha vinto in Spagna il Final Stage della Qualifyng School, il biellese ha chiuso in 12esima posizione.

Hanno ricevuto la carta piena per circuito maggiore i migliori 21 giocatori a Tarragona. Gli altri hanno una categoria inferiore con meno possibilità di gioco e la carta per il Challenge Tour 2025.

Dodo Molinari si è imposto con 399 colpi (-29) nella forche caudine degli spareggi per un posto al sole nel golf internazionale. La Qualifyng School è un tour de force sulla distanza di 108 buche che quest’anno si è tenuta a Tarragona. All’Infinitum Golf (Lakes Course, par 71, e Hills Course, par 72), Molinari ha superato di un colpo lo svedese Niklas Lemke e di due lo statunitense Davis Bryant. In quarta posizione (-22) l’emergente spagnolo Albert Boneta, il danese Alexander George Frances e il sudafricano Wilko Nienaber.

E’ rimasto fuori per un colpo Filippo Celli, 22esimo con 411 (-17), al quale non è bastato un 67 (-4) a chiudere. Più indietro (43esimo) Lorenzo Scalise (-13). Dopo 72 buche è uscito al taglio Renato Paratore, 84esimo con 280 (-6).

Dodo Molinari: “Sono verso la fine della carriera”

Edoardo Molinari (65 61 72 68 66 67) ha preso il comando nel secondo giro con un 61 (-10, un eagle, nove birdie, un bogey, Lakes Course) e ha proseguito la corsa di testa. Nel sesto round è stato raggiunto da Lemke, ma l’azzurro si è ripreso la leadership con quattro birdie nelle sei buche finali (67, -4, sei birdie, due bogey). Prodezza comunque di Lemke che negli ultimi tre turni ha segnato 22 birdie senza bogey.

“È stato molto bello finire in cima – ha detto Molinari a fine QS – Sono contento di avercela fatta alla fine sento di meritarlo dopo il modo in cui ho giocato tutta la settimana. In una gara così lunga è importante partire bene. Il mio inizio è stato ottimo, non avrei mai pensato di essere a -17 dopo due giri. Per me significa molto tenere la carta, soprattutto perché ora ho 43 anni. Sono verso la fine della mia carriera e voglio giocare ogni gara fino in fondo. Non è stato il mio anno migliore ma non vedevo l’ora di finire così bene. Adesso torno a casa e voglio stare con mia moglie e i miei figli, passare del tempo in famiglia e poi pianificare la prossima stagione”.

De Leo dentro all’ultima buca

Gregorio De Leo ha operato una paziente rimonta dopo il 73esimo posto iniziale. Si è portato al 22esimo nel terzo giro e poi al 18esimo nel quinto. A una buca dal termine era fuori, ma con un eagle ha conquistato la carta (66, -5, con l’aggiunta di quattro birdie e un bogey).

Il torneo, caratterizzato dal maltempo, è terminato con un giorno di ritardo.  

Ecco le 21 carte piene per il Tour 2025

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