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Michael Jordan, score da incubo e beffa social per il suo amico golfista

Ken Weyyand

Gli amici si vedono nel momento del bisogno. E del suo amico Michael Jordan, ne avrà certamente molto bisogno Ken Weyand, professionista che invitato al Dubai Invitational 2024 ha chiuso a +53. L’americano è al centro di una protesta social.

Uno score da incubo quello del professionista 54enne che prima dello scorso weekend non aveva mai giocato una sola gara su un circuito internazionale. Weyand è sceso in campo al Dubai Creek Resort su preciso invito dell’organizzazione nella prima gara del 2024 del DP World Tour.

La wild card di Weyand per giocare al fianco dei vari Fleetwood, McIlroy e Molinari non proveniva da un ordine di merito o dall’aver ben figurato in qualche evento golfistico. Nulla di tutto ciò: l’americano ha drivato in quanto direttore del Grove XXIII, circolo per vip in California di proprietà di Michael Jordan. Il fenomeno del basket non era riuscito a volare a Dubai ma vi aveva comunque mandato il suo dipendente.

In campo la differenza tra un professionista e un giocatore del Tour è stata solare. Il 54enne ha chiuso ovviamente in ultima posizione, a +53 sul campo con uno score totale di 337 colpi così suddivisi 87, 82, 82 e 86. Il par del campo è 71. Due soli i birdie messi a segno in 72 ore. Pare che peggio di lui abbia fatto solo Mike Reasor che nel 1974 finì a +93 il Tallahassee Open.

Per darvi un’idea della distanza siderale pensate allo score del primo classificato. Tommy Fleetwood ha vinto con 72 colpi in meno di lui (265 totali, ossia 66, 69, 63, 67 sui quattro giorni di gara). Troppo forte il confronto con il vincitore? Prendiamo l’inglese Ian Bradbury, finito 30esimo con soli 281 colpi (71, 69, 71, 70).  Il penultimo in graduatoria, il danese Jans Dantorp, ha finito con ben 39 colpi in meno dell’americano.

Dovunque lo si guardi si capisce quanto sia stato inadeguato l’invito e l’averlo accettato. Evidente anche l’errore di Michael Jordan nel pensare a Weyand.

La decisione dell’organizzazione di concedere a Michael Jordan uno dei due inviti a disposizione degli sponsor (l’altro è stato dato al danese Thomas Bjorn, capitano di Team Europe alla Ryder Cup 2018 di Parigi), non è piaciuta a diversi giocatori del DP World Tour.

Tra questi il pro Eddie Pepperell: “Tutto questo non dovrebbe accadere, nemmeno al Ken di Barbie” ha detto.


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