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Costantino Rocca gioca così doppi e singoli di Ryder Cup

Costantino Rocca golfando Ryder Cup

Seconda puntata della rubrica di Costantino Rocca per Golfando.


La strategia di foursomes e fourballs…

di Costantino Rocca

“In Ryder Cup il professionista deve resettare il proprio gioco in funzione di quello della squadra. Trovare la strategia giusta è fondamentale perché le prime due giornate rappresentano momenti importanti e molto spesso decisivi. Tutto parte dal colloquio con il capitano il quale, insieme al suo team di vicecapitani, cerca di formare coppie equilibrate.

Francesco Molinari e Tommy Fleetwood a Le Golf National nel 2018: una coppia da prendere ad esempio (AFP PHOTO / Eric FEFERBERG)

Ci sono giocatori che hanno più un’inclinazione al rischio. Altri hanno un gioco più regolare.

Conoscere il gioco e le personalità dei giocatori e formare “coppie” con giocatori che hanno un buon feeling può determinare la vittoria. Il fato poi fa il resto, infatti nessuno conosce chi saranno gli avversari.

I giocatori per due giorni devono ripensare il proprio gioco in funzione del compagno. Se normalmente sul tee di partenza gioco in sicurezza e rischio un colpo, qui devo giocare cercando di agevolare il mio compagno e non metterlo in difficoltà.

E’ molto importante non perdere mai la buca con bogey perché demoralizza la squadra e rafforza la coppia avversaria.

Davis Loves mi fece una battuta che ricordo sempre con tanto piacere ed emozione: “Vorrei giocare in coppia con te, perché tu non giochi per te ma per il compagno”.

e quella dei singoli

Rispetto alle prime due giornate, l’ultimo giorno si torna al proprio gioco anche se resta molto presente la componente squadra. Il tifo e anche la pressione che il tuo punto può essere decisivo fanno il resto.

Costantino Rocca a Bergamo in una tappa di “Road To Rome” con Montali e Maestroni

L’ordine di partenza lo si decide il capitano: anche in questo caso non sai chi sarà il tuo avversario. Il capitano può scegliere di far partire i giocatori più forti nelle prime partenze, vincendo un match metti più fiducia alla tua squadra e sotto pressione l’altra. Sempre per strategia può optare di schierarli anche nelle ultime partenze per eventualmente recuperare.

Nel 1997 tutti avrebbero voluto giocare contro Tiger Woods. Io no (e mi vien da ridere ancora) perché conoscevo il suo potenziale e volevo vincere. Nelle mie due Ryder precedenti avevo perso entrambe i singoli contro Davis Love.

Invece il destino ha voluto che giocassi contro il grande mito del golf mondiale. Il resto lo conoscete già. Johansson Per-Ulrik vinse con Davis Love e io con Tiger. Abbiamo dato grande fiducia alla squadra”.


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