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Isole da golf, quando per imbucare devi salire in barca…

Isole da golf: questa è la più recente, quella realizzata in Thailandia
Isole da golf: questa è la più recente, quella realizzata in Thailandia.

Quasi tutti i percorsi da golf hanno una buca conosciuta come “l’isola”. Si tratta di un green collegato alla terraferma da una striscia di terreno. Spesso e volentieri è un par 3 ma capita di imbattersi anche in un par 5 così strutturato. Di isole da golf nel vero senso del termine pare ne esistano solo due al mondo. Su una di queste fa tappa in questi giorni il DP World Tour.

Il circuito europeo va in scena da oggi in Asia dove si gioca il Thailand Classic. Il campo prescelto è l’Amata Spring Golf Course, non molto distante da Bangkok. Tra le peculiarità del percorso spicca senza ombra di dubbio la buca 17. Si tratta di un par 3 realizzato su di un’isola artificiale in mezzo al lago di Amata. E’ un green di circa quaranta metri di larghezza e altrettanti di lunghezza, con due immancabili bunker e una passerella. Questa funge da “approdo” perché chi ha la bravura di mettere il tee shot in green e non soffre… di mal di mare. Per chiudere la buca il giocatore deve salire su una piccola imbarcazione e dopo una manciata di secondi rimettere piede in campo con sand iron e/o putter in mano. L’isola da golf thailandese è fluttuante, ancorata in quatto punti sul fondale del lago. La buca 17 ha anche un impianto di irrigazione dedicato.

Quattro le distanze per il primo tee shot: si va dagli 81 metri dei battitori rossi ai 145 dei neri, passando dai blu (128 metri) e dai bianchi (104). Per i professionisti del DP World Tour la partenza è stata arretrata a 151 metri con il vento come incognita incalcolabile. 

Isole da golf: l’originale

Il Putter sta portando i golfisti verso l’ambita meta al Coeur d’Alena Resort

Prima di quello asiatico esisteva un solo altro floating green. Era (ed è) dall’altra parte del mondo: l’isola da golf “originale” è negli Stati Uniti lungo il percorso del Coeur d’Alena Resort, nella omonima località dello Stato dell’Idaho. Anche stavolta siamo davanti a un par 3 con quattro diverse partenze. Le donne giocano da 92 metri, i professionisti da 201: in mezzo un battitore da 128 e uno da 155. Il Floating Green dell’Idaho è tenuto in stabilità da un sistema di cavi sottomarini ed è raggiungibile su un’imbarcazione ribattezzata Putter.

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“Atterra sull’isola da golf e sei un eroe. Sbaglia e le tue palline si uniranno alle migliaia che ogni anno vengono ripescate dai nostri sub – si legge sul sito del percorso statunitense -. In ogni caso non dimenticherai mai questa esperienza unica nel mondo del golf”.


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