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Giulio Zanichelli: ho scoperto il golf cinque anni fa e ora studio e gioco negli Usa

Giulio Zanichelli
Giulio Zanichelli

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta del golf college statunitense. Stavolta ce ne parla il ventenne Giulio Zanichelli che da Parma è volato a San Francisco. E da lì racconta le sue giornate tra campo e aule.

Meglio il golf nei college o giocarsi subito la carta da professionista subito? 
“Avendo iniziato a giocare a golf solo cinque anni fa, il college golf è per me una grande opportunità per crescere, migliorare e acquisire sempre maggiore esperienza. L’obiettivo è quello di confrontarmi col professionismo. Il college golf credo sia una tappa importante per ogni golfista. Permette di competere già ad un livello alto e allo stesso tempo di condurre un percorso di studi per un eventuale futuro non da professionista sul green.”


La passione per il golf quando è nata e come si è sviluppata? 
“Sin da piccolo, come primo sport, ho sempre giocato a calcio. Il golf era solo per l’estate, in vacanza. La vera passione è nata all’età di 16 anni. Nel 2018 ho preso la decisione che mi ha cambiato la vita: ho lasciato il calcio e mi sono innamorato del golf. Questo sport non mi aveva mai dato così tante emozioni. Nel corso degli anni la passione è cresciuta sempre più, tanto da ambire ad una carriera professionistica”.

Qual è la più grande sfida da studente e golfista di college? 
“L’organizzazione è una delle capacità più importanti che bisogna avere per essere uno studente-atleta. Non è stato difficile abituarmi ai ritmi americani, sono sempre stato una persona precisa e metodica. Personalmente mi ha aiutato avere degli orari precisi durante la giornata, una routine costante e una preparazione fisica e mentale tali da permettermi di stare al passo con tutti gli impegni”. 

Sei diventato un giocatore migliore grazie al golf universitario? 
“Il golf universitario mi ha aiutato a migliorare tecnicamente e mentalmente. Durante questo primo anno mi sono allenato quotidianamente in campo e in palestra. Sapere di giocare per una squadra e per un’università mi ha spinto a dare il meglio. Non essere solo ma appoggiato dai compagni e dal coach mi ha rassicurato. Tutto mi ha aiutato a continuare con disciplina e rigore”. 

Che consiglio daresti agli aspiranti golfisti e studenti all’estero? 
“Consiglierei di valutare attentamente le scelte che riguardano il proprio futuro cogliendo le opportunità che la vita offre. Direi loro di seguire il cuore e le passioni più forti. Bisognerebbe prendere coraggio e scegliere a volte la strada più difficile, uscire dalla comfort zone e fare esperienze che capitano una sola volta nella vita. Viaggiare, imparare nuove lingue e una professione sono un progetto di vita”. 

Che differenze ci sono tra i nostri campi e quelli dei college? 
“Secondo il parere di Giulio Zanichelli, i campi da golf americani sono più curati. La più grande differenza sono i green, spesso grandi, veloci e ondulati. A parte questo, ci sono varie tipologie di campo in base al territorio. Io e la mia squadra ci alleniamo in un campo simile a quelli italiani, stretto e con tanti alberi. A volte ci è capitato anche di giocare in campi larghi e meno punitivi”.  

I consigli di Giulio Zanichelli

La famiglia ti ha aiutato in questa scelta? 
“La mia famiglia ha sempre supportato il mio desiderio di vivere questa indimenticabile esperienza. Consapevoli della portata di questa scelta, i genitori sono stati i primi ad appoggiarmi e a convincermi della validità e del valore altamente formativo di questa esperienza negli Usa se vissuta, come nel mio caso, con grande entusiasmo, serietà e determinazione. Non vi è mai stata da parte loro alcuna esitazione, nonostante si trattasse di andare dall’altra parte del mondo a soli 18 anni. Sono sempre stati orgogliosi e felici sin dal primo giorno. Mi hanno sempre ascoltato ed incoraggiato durante questa avventura negli Stati Uniti”. 

Quando hai deciso di voler andare al college? 
“Durante una gara nazionale, nell’estate tra la quarta e la quinta liceo, ho incontrato un gruppo di tre professioniste che avevano lanciato il progetto: Road to USA. Una bellissima iniziativa che permette ai giovani golfisti di conoscere meglio gli sbocchi universitari in America conciliando sport e studio. Grazie a loro ho conosciuto Francesco Tebano dell’Agenzia Athletes USA, che mi ha accompagnato sin dall’inizio. La possibilità di studiare all’estero in inglese e competere in un team in un’università hanno rafforzato la mia convinzione nello scegliere questa strada”. 

 

Tre cose fondamentali che hai imparato in questo anno al college 
“Primo: è fondamentale andare bene a scuola e nello sport per assicurarsi un posto nel team e all’interno dell’università. È importante non abbassare mai la guardia e dare sempre il meglio di sé stessi per migliorarsi e ottenere dei risultati. Secondo:  bisogna essere pronti ad affrontare una vita diversa, lontani dalle persone care. Inizialmente siamo da soli e immersi in una lingua straniera: allo stesso tempo poi la vita stimolante e costruttiva come sportivo e come persona. Terzo: organizzare le proprie giornate è importante per avere anche del tempo libero per staccare e rilassarsi”. 

Giulio Zanichelli, classe 2002, è iscritto all’Academy of Art University di San Francisco (industrial design). Gioca nella NCAA Division 2, Pac West Conference. Il miglior piazzamento è stato il 23esimo posto al PacWest Championship del 18-20 aprile. In Italia è tesserato per il Golf Club Ducato-La Rocca (Parma).

(si ringrazia per la collaborazione Francesco Tebano)

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