Vi ricordate il post sulla SuperLega araba di golf tra circuito vero o gara di vecchie glorie? Cancellate tutto, o quasi. Il PGA Tour ha negato a tutti i giocatori il permesso di scendere in campo per le Liv Invitational Series. Dal canto suo Greg Norman, dopo una doppia gaffe extra-sportiva, sta lavorando per portare da otto a 14 le gare del nuovo circuito.
La bocciatura è arrivata dal vicepresidente esecutivo Tyler Dennis. Il manager ha spiegato che “è la decisione migliore da prendere nell’interesse della nostra organizzazione e dei golfisti iscritti”.
E adesso si attende la reazione di diversi protagonisti del green. Da Sergio Garcia a Lee Westwood, da Ian Poulter a Martin Kaymer passando per Phil Mickelson e Richard Bland: sono solo alcuni dei golfisti che hanno chiesto il nulla osta per giocare gli eventi della Lega finanziata dal fondo sovrano PIF.
Il PGA Tour stoppa, la Superlega rilancia
Sul versante Liv (qua il sito Internet) pare non esserci la benché minima intenzione di cedere. Greg Norman ha rivelato di aver convinto il PIF a erogare finanziamenti extra, pari a due miliardi di dollari, per trasformare gli eventi in una lega entro il 2024. In quell’anno si vorrebbe passare dalle otto gare attuali alle 14, appunto.
“L’idea è quella di cambiare l’aspetto e l’intera presentazione del modo in cui il golf è stato giocato negli ultimi 53 anni” ha spiegato Norman. Con i tornei che si giocheranno sulla distanza di 54 (e non 72) buche. Norman è sicuro che “numerosi giocatori prenderanno parte ai nostri appuntamenti anche senza il via libera del PGA Tour. Il nostro obiettivo non è quello di intraprendere una battaglia legale con PGA Tour e DP World Tour. Noi abbiamo una interpretazione diversa da loro. In quest’epoca c’è stato un monopolio ma la nostra unica intenzione è quella di offrire opportunità e migliorare il gioco del golf”.
Le due gaffes di Norman
Come prevedibile, l’ex numero uno al mondo ha le idee ben chiare sull’industria del golf. Un po’ meno pasul resto del mondo visto che parlando dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi ha detto che “tutti abbiamo commesso degli errori, bisogna imparare da quelli per non commetterli in futuro”. E purtroppo non finisce qua . Norman è nell’occhio del ciclone per la vicenda relativa alle 81 esecuzioni di prigionieri avvenuta lo scorso 13 marzo in Arabia Saudita. “Onestamente mi reputo una persona che guarda avanti e non indietro. Ne ho sentito parlare” ha detto.