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Francesco Molinari: “Vincere mi manca ma… | Djokovic? Le regole sono chiare”

Francesco Molinari
TORREY PINES Francesco Molinari alla buca 6 del South Course nel giro di prova del Farmers Insurance Open (foto EPA/ERIK S. LESSER)

Dopo il bel ritorno in campo in California, Francesco Molinari ha ritrovato la voglia di raccontarsi. In un lungo colloquio con l’agenza di stampa Ansa l’azzurro tocca molti temi, annunciando la collaborazione con Sandro Donati. E poi parla anche di Novak Djokovic e Sofia Goggia.

Molinari, come sappiamo, non riesce a vincere una gara da quasi tre anni. Correva infatti il marzo 2019 quando trionfò per la seconda volta in carriera sul PGA Tour, aggiudicandosi l’Arnold Palmer. Quel successo chiuse virtualmente un 2018 dove Chicco fu senza ombra di dubbio il miglior giocatore del mondo, guidando l’Europa alla vittoria in Ryder Cup. Da allora solo amarezze, infortuni e problemi. “La vittoria mi manca – dice oggi – e spero davvero possa arrivare presto. Chi gioca a golf sa che in questa disciplina gli exploit sono abbastanza rari”.

L’italiano è pronto a rimettersi in gioco. E’ infatti già in campo al Farmers Insurance Open a San Diego (California) dove ha chiuso il primo giro in quinta posizione con uno score di 66 colpi (-6). “Come da tradizione è un evento che vanta un field di campioni. Il risultato della scorsa settimana è stato certamente positivo. Sono arrivato lì con poche aspettative, ma con buone sensazioni dopo un periodo di lavoro all’insegna della qualità e dei cambiamenti”.


“Sandro Donati gestisce i miei allenamenti”


I cambiamenti (di casa e di team di lavoro) hanno segnato la vita professionale recente di Molinari. L’ultima novità riguarda l’allenamento: il piemontese ha puntato su Sandro Donati, un professionista nato nell’atletica leggera ma ormai multitasking nello sport a 360 gradi. “Ci siamo conosciuti qualche anno fa quando s’è avvicinato al golf per passione. La nostra collaborazione è nata questo inverno. Cercavo qualcuno che gestisse meglio i miei allenamenti. Ho deciso di chiedergli un aiuto che si sta rivelando fondamentale. Sono felice poi di aver ritrovato il caddie di una vita, Pello Iguaran. Ci conosciamo bene e abbiamo intrapreso un percorso nuovo e stimolante”.

“Chi gioca a golf sa che in questa disciplina gli exploit sono abbastanza rari”

Un cambiamento dalle conseguenze oramai superate (si spera) è quello di casa e vita. “Il trasferimento dall’Inghilterra agli Usa ha richiesto il suo tempo e le energie investite sono state molte. L’infortunio alla schiena non ha certo aiutato. Saltare le Olimpiadi è stato duro e col senno del poi penso sarebbe stato meglio fermarsi prima. E a tal proposito voglio fare gli auguri di pronta guarigione a Sofia Goggia. Era in un momento di forma straordinaria, questo infortunio proprio non ci voleva. Ma lei è una grandissima e sono sicuro che troverà il modo di superare anche questa”.

Poi una parentesi dedicata al golf italiano, in forte crescita (mai così tanti tesserati dal 2013). “Sono contento di questo e, da golfista, mi auguro di vedere sui tour mondiali sempre più giovani italiani. E’ stato bello, lo scorso anno, guardare Francesco Laporta e Guido Migliozzi ottenere grandi risultati”.

“Io ho tre dosi di vaccino, come milioni al mondo”

Da Molinari anche un pensiero anche su Tiger Woods. “Per il nostro mondo è fondamentale e la sua figura, quasi mitologica, non è paragonabile a nient’altro. Non ci ho parlato – precisa – ma tutti, io compreso, lo aspettiamo in campo”.

TORREY PINES Francesco Molinari nel giro di prova del Farmers Insurance Open a San Diego, California (foto EPA/ERIK S. LESSER)

Un accenno anche sul caso Djokovic. “Non ho nessun titolo in materia per dare giudizi ma le indicazioni delle autorità preposte mi sembrano piuttosto chiare. Io sono vaccinato con terza dose, così come vaccinate sono milioni e milioni di persone nel mondo. Penso che la vicenda Djokovic sia stata gestita male. Credo sarebbe stato meglio se non fosse proprio partito per l’Australia. Si sarebbe evitato tutto quello che poi è successo”.



Molinari tra Francia ’24 e Ryder ’23


Il passo indietro da Tokyo 2021 (il secondo dopo quello di Rio 2016) non è stato a cuor leggero. “Sembra quasi un segno del destino – dice Francesco Molinari – e mi auguro davvero di arrivare alla prossima Olimpiade in buone condizioni fisiche. Anche se manca ancora molto, Parigi 2024 è qualcosa a cui penso già adesso”.

ORLANDO Francesco Molinari posa col trofeo dell’ Arnold Palmer Invitational vinto il 10 marzo 2019 (foto di Sam Greenwood/Getty Images/AFP).

Prima però la Ryder Cup 2023 al “Marco Simone” di Roma. “Il grande evento è vicino e, anche in questo caso, sarebbe bellissimo esserci. Se è vero che sarà Luke Donald a capitanare l’Europa?  Non ho nessun pettegolezzo a riguardo però credo che quello di Donald sia il nome più accreditato e papabile. Penso possa essere un grande capitano. E’ una persona concreta, intelligente. E sono certo che, in caso di nomina, farebbe un ottimo lavoro”. Poi sui criteri di qualificazione, che tanto stanno facendo discutere. “Sono d’accordo con Tyrrell Hatton, non credo servano rivoluzioni per l’Europa, magari delle migliorie”.


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