Anche se non a tutti potrà piacere l’idea il golf si evolve: stavolta il passo in avanti si chiamano telemetri e Gps. In attesa di conoscere come andrà a finire con le limitazioni ai cosiddetti bombardieri, la tecnologia viene finalmente ammessa in campo. La PGA of America ha autorizzato i pro ad usare dispositivi di misurazione della distanza nelle tre principali gare da lei organizzate.
Il fine ultimo è accelerare i ritmi di gioco durante i quattro giorni di gara. I tempi morti e la “coda” che si forma in campo sono una pietra quasi tombale dal punto di vista mediatico. Si punta ad evitare che una gara in tv o davanti a qualsiasi device non diventi una maratona. La velocità di gioco serve anche a recuperare tempo in caso di partenze spostate per maltempo o gare interrotte.
La PGA of America si prepara a diventare il primo grande organismo del golf a consentire l’utilizzo della tecnologia in tutti i suoi eventi clou. I dispositivi dovranno essere conformi alla regola 4.3a (1).
Non saranno consentiti apparecchi per calcolare le variazioni di altitudine o velocità del vento. Consentiti invece telemetri per ottenere informazioni sulla distanza o sulla direzione. Si potrà usare il compasso, per la gioia di DeChambeau.
Si tratta di una svolta importante anche per i golfisti professionisti e i loro caddie, abituati ad utilizzarli finora solo durante allenamenti o nei giri di prova. In ambito dilettantistico la tecnologia è già realtà.
Mati Putters, il signor Brambilla vende bastoni da golf in tutto il mondo
GOLFANDO SUI SOCIAL:
– La pagina Facebook
– La community (iscriviti al gruppo)
– Segui @golftgcom
http://golfando.tgcom24.it/2021/02/10/pebble-beach-golf-francesca-galeano/