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A Phoenix il golf rende omaggio a Kobe Bryant

Il golf ricorda a modo suo Kobe Bryant: il Waste Management Phoenix Open è iniziato con un tributo generale di giocatori in campo e pubblico sugli spalti. La storica buca 16 del TPC Scottsdale in Arizona ha regalato emozioni a non finire: lo fa ogni anno ma stavolta sono state davvero speciali.

SCOTTSDALE, ARIZONA Tony Finau scalda la folla alla buca 16 con la casacca di Kobe Bryant durante il primo giorno del Waste Management Phoenix Open (foto Christian Petersen/Getty Images/AFP)

SCOTTSDALE  Tony Finau scalda la folla alla buca 16 con la casacca di Bryant durante il primo giorno del Waste Management Phoenix Open (foto Christian Petersen/Getty Images/AFP).

Un anno fa, proprio su questa buca, Gary Woodland fece una sorpresa ad Amy Bockerstette, 20enne appassionata di golf e affetta dalla sindrome di Down: il video diventò virale.

Adesso è stata la volta di applausi scroscianti, canotte e scarpe dei Lakers indossate dai campioni del green, sacche colorate di giallo e oro, sguardi al cielo e lacrime di commozione per un grande uomo. Da Tony Finau a Justin Thomas da Max Homa a Charley Hoffman. La maggior parte dei giocatori ha voluto ricordare Bryant anche con un semplice gesto. E così lo spettacolo in campo è passato quasi in secondo piano.

La gara oltre Kobe Bryant

SCOTTSDALE Justin Thomas dopo il tee shot  (foto Christian Petersen/Getty Images/AFP).

Eppure la rassegna è cominciata con una prova show dell’americano Wyndham Clark che, con un parziale di 61 colpi (-10), ha firmato il  miglior score della sua carriera. Clarksi è guadagnato la vetta solitaria della classifica.

Il 26enne di Denver deve guardarsi le spalle da  Billy Horschel, secondo con 63 (-8).

SCOTTSDALE Le scarpe dedicate a Kobe Bryant: ad indossarle è Bryson DeChambeau (foto Christian Petersen/Getty Images/AFP).

Jon Rahm, che in Arizona insegue il titolo per provare a prendersi la leadership mondiale, è 13esimo (-4) al fianco, tra gli altri, di Xander Schauffele e Hideki Matsuyama.

Ancora una prova deludente per Jordan Spieth. Il texano, scivolato fuori dalla Top 50 per la prima volta dal 2013, è 110esimo (74, +3) come Rickie Fowler.

“Da noi si gioca a golf solo in gara. Tempi lunghi? Proviamo le 12 buche”

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