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Open d’Italia di golf 2019: Bernd Wiesberger re di Roma, prima top ten per Laporta

di Sauro Legramandi @sauro71
ROMA – Quello del 2019 doveva essere l’Open d’Italia di golf dei campionissimi. E’ stato invece quello degli outsider. Ha vinto l’austriaco Bernd Wiesberger, bravo a premere sull’acceleratore proprio quando Matthew Fitzpatrick ha dato uno dei pochi segni di cedimento in questo inizio d’ottobre all’Olgiata.

Bernd Wiesberger (foto di Ornella Parigi).

Bernd Wiesberger (foto di Ornella Parigi).

Alzi la mano chi alla vigilia avrebbe scommesso dieci euro sull’austriaco re golfistico di Roma e ricompensato con 1.166.660 dollari di primo premio. Allo stesso modo da considerarsi splendido il piazzamento finale di Francesco Laporta (settimo) e di Andrea Pavan (decimo).

Per Wiesberger (-16 complessivo, -6 di giornata) è la seconda vittoria nelle Rolex Series in quattro mesi: a luglio gli servì il playoff per superare il francese Hebert nello Scottish Open. I numeri parlano chiaro: il 34enne viennese arriva a sette successi in 248 gare da professionista sull’European Tour, la terza nel 2019 (vinse anche in Danimarca a maggio). Lunedì salirà dal 36esimo al 22esimo posto nel ranking mondiale. E primo nella Race to Dubai, l’ordine di merito europeo.

Amaro in bocca (e non poco) per Matthew Fitzpatrick praticamente perfetto anche domenica se non per quel black out sulla buca 9 costatogli il doppio bogey e probabilmente il torneo. L’inglese di Sheffield finisce secondo (-2 di giornata, -15 totale) ma penserà a lungo all’eagle fallito di un soffio alla 17 che avrebbe rimesso tutto in discussione. Il 25enne precede un gruppo di outsider lo statunitense Kitayama (-12) e quindi Beef Johnston, MacIntyre e l’altro austriaco Schwab, tutti a -11.

Francesco Laporta miglior azzurro

Laporta sale al settimo posto (-9, -3 di giornata) finale e per lui è senza dubbio il miglior risultato in carriera. Il professionista di Castellana Grotte (Bari) non ha la carta sul Tour ma poco importa se arriva all’Olgiata dal Challenge Tour. Il pugliese ha giocato un Open davvero da incorniciare e il suo piazzamento finale lo dimostra. Laporta, miglior azzurro in classifica, ha finito a -8 complessivo dopo un quarto giro con tre bogey e sei birdie.

Pavan, quasi profeta in patria


Discorso a parte per Andrea Pavan, quasi profeta in patria in virtù del suo -8 finale (-1 di giornata).  “Nello”, come lo chiamano nell’ambiente, ha avuto su di sé gli occhi dell’Olgiata e di tutta l’Italia golfistica dopo il mancato taglio da parte di Francesco Molinari. Il 30enne ha giocato a fasi alterne dimostrando che nel golf non ci sono praticamente certezze. Il romano comunque non ha mai perso la bussola nemmeno quando la pallina non ne voleva sapere di finire in buca. Il quarto round rispecchia un Open con tanti alti e qualche basso: dopo un eagle alla 4 e due birdie (buca 6 e 7) è arrivata la doccia fredda del doppio bogey alla 8. Tutto da rifare ma le seconde nove sono state ancora da ottovolante: due birdie, due bogey e un doppio bogey. Addio sogni di classifica ma la sensazione è di quelle buone.



L’elenco delle news

8. Grazie volontari!
7. Malagò guarda già oltre
6. Rose e il mistero del golf
5. Pavan, eagle alla buca 4
4. Rose e gli italiani: tutti all’attacco
3. Sei all’Open? Manda il tuo selfie
2. Kitayama: voglio vincere, sogno la Ryder 2022
1. Fitzpatrick in campo per la storia

 

Grazie volontari!

Dietro all’Open d’Italia di golf c’è una squadra di oltre 350 persone, arrivate da tutta Italia ma anche dall’estero, spinta da una grande passione e dal sorriso dei campioni. La macchina instancabile dei volontari è uno dei segreti del successo dell’Open d’Italia. “Non ci fermiamo mai – racconta il responsabile Alessandro Pia – giusto il tempo di fare rifornimento per poi ripartire verso la prossima edizione. Per preparare eventi del genere serve un anno di preparazione. Ma che bello vedere i campioni del golf apprezzare il lavoro dei volontari, fondamentale anche per le loro performance. Sono sempre gentilissimi, sanno il lavoro che facciamo, regalano palline e guanti ai bambini. E questo e’ davvero un aspetto da sottolineare”.

 

Malagò guarda già oltre

Giornata di sole e di previsioni per il golf italiano. A bordo green è presente Giovanni Malagò, presidente del Coni. “L’Open d’Italia è una tappa molto importante in vista della Ryder Cup 2022, dopo eccellenti tornei al Nord era importante preparare il terreno per promuovere questo meraviglioso sport nella citta’ di Roma verso la sfida Europa-Usa”. E ancora: “Sono contento di essere qui per vedere da vicino questo grande successo. Un grazie agli oltre 350 volontari e a tutta la macchina organizzativa. Complimenti alla Federgolf, sono felicissimo per i risultati eccelsi di Andrea Pavan e Francesco Laporta, oltre che degli altri italiani, a prescindere da quello che e’ successo a Francesco Molinari che è un qualcosa di fin troppo umano”.

 

Rose e il mistero del golf

Rose e Migliozzi (foto Ornella Parigi).

Chi volesse capirci qualcosa di questo sport non guardi a Justin Rose. L’inglese sabato ha perso ben sette colpi, salutando sogni di gloria per la corona di re di Roma. Ventiquattr’ore dopo stesso giocatore, stesso campo (aste ovviamente diverse), stesse condizioni meteo e Justin Rose torna il campione che è: il campione olimpico ha chiuso a -7.

 

Pavan, eagle alla buca 4

(Ore 13) – Il beniamino di casa manda il pubblico in visibilio imbucando col secondo colpo dal fairway. E’ a -9, solo quattro dal leader-

 

Rose e gli italiani: tutti all’attacco

(Ore 10) – Partenza a razzo per il campione olimpico. Justin Rose dopo otto buche ha già marcato quattro birdie. Con lui Migliozzi (-2). Sempre a -2 anche Molinari, Paratore e Bertasio.

 

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Kitayama: voglio vincere, sogno la Ryder 2022

Non nasconde la sua voglia di vincere Kurt Kitayama che sabato è stato anche in testa al leaderboard. Il 26enne di Chico (California) si è detto innamorato della città eterna e guarda avanti, molto avanti: all’agenzia di stampa Ansa ha confidato di sognare “di giocare la Ryder Cup italiana del 2022” e di puntare in alto oggi: “Gioco per vincere”.

 

Fitzpatrick in campo per la storia

E’ tutto pronto per la volata finale. Fitzpatrick, 25enne di Sheffield, partirà alle 12.50 puntando al quinto titolo nella sua breve carriera. Il suo destino pare segnato visto che è entrato nella storia del golf britannico con il successo bis all’Omega European Masters 2018 che l’ha incoronato come il giocatore più vincente all’età di 24 anni, superando perfino una leggenda come Nick Faldo.


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Open d’Italia di golf 2019 / 3 Fitzpatrick non molla ma che rimonta Pavan!

 

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