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Giulia Sergas a Golfando: “L’Italia del golf è una miniera di diamanti ma non lo sa”

La Federgolf che taglia del 54% il budget giovanile, i circoli da gestire come aziende, i direttori da formare, la bellezza dei nostri campi. Giulia Sergas accetta il mio invito (grazie di cuore) e scrive per il nostro blog questo post che a qualche dirigente o qualche addetto ai lavori darà fastidio. Il che significa che Giulia ha colto nel segno. Che ne pensi delle sue idee?


di Giulia Sergas

Siamo seduti sopra una miniera di diamanti e nemmeno ce ne accorgiamo!

Siamo cosi preoccupati di voler aumentare il numero dei tesserati che non ci accorgiamo invece di tutti quei potenziali turisti golfisti che potrebbero portare migliaia di green fee ogni anno.

Giulia Sergas


La strategia di oggi è quella di creare eventi ricchissimi e ambitissimi, portando a giocare per quattro giorni campioni di fama mondiale. Il prezzo da pagare è talmente alto che nessuno sa come ce la faremo, e forse è meglio non sapere tutta la verità…

Il problema è che per sostenere questa visione cosi ambita qualcuno pagherà. Oggi sono i ragazzi: proprio qualche giorno fa la Federazione ha annunciato di aver tagliato il 54 % dei fondi destinati alle attività giovanili. Ma se la Ryder è stata fatta proprio per far crescere il golf, com’è possibile che a un mese dopo il primo grande magico Open il programma giovanile venga tagliato del 54% !!! ?

“La Finlandia ha più giocatori e meno sole di noi”

Passiamo ai numeri:

L’ITALIA ha 93.129 golfisti (i tesserati saranno attorno al 60.000) e 280 campi.

La FINLANDIA ha 103.225 golfisti e 156 campi (più golfisti con quasi metà campi e decisamente meno ore di sole e caldo)

La REP. CECA ha 56.045 golfisti e 98 campi

La FRANCIA 414.249 golfisti e 591 campi

La GERMANIA ha 639.137 golfisti con 728 campi

La SVEZIA ha 450.000 golfisti con 450 campi

Sono anni che si cerca di aumentare il numero di golfisti e siamo ancora dietro alla Finlandia, quindi io dico: spostiamo lo sguardo. I turisti che visitano la Finlandia ogni anno sono 4,6 milioni. Quelli che visitano l’Austria sono 20,8. L’Italia con 48,9 milioni di turisti ogni anno è l’ottavo Paese più visitato al mondo… L’asset più importante che il Golf Italiano ha oggi, come ieri, sono i suoi campi. Essi vengono prima di tutto, prima di qualsiasi campione, grande evento… prima di qualsiasi nuovo golfista o delegato!
Ci distinguiamo perché i nostri campi da golf sono unici, bellissimi, affascinanti e vale la pena investire in essi prima di tutto. Solo qui nasceranno nuovi golfisti e solo se saranno all’altezza di ospitare uno straniero – abituato a giocare all’estero dove le condizioni dei green e dei fairways sono impeccabili – allora quel visitatore tornerà portandosi un amico.

Non parlo solo di un investimento finanziario diretto ai circoli, ma parlo di investire per educare i direttori e le segreterie a gestire le ondate di turisti che molti dei nostri circoli dovrebbero avere.

Giulia Sergas e otto turisti Usa in giro per il Veneto

Scrivo tutto questo perché dopo essermi ritirata dai tornei dell’LPGA ho deciso di mettere a frutto la mia esperienza di 17 anni negli Usa e aprire una società chiamata Italy Dream Golf. Il nostro obbiettivo è far conoscere il golf italiano nel mondo. Lo scorso settembre ho viaggiato con un gruppo di otto americani per undici giorni in Veneto.

Erano americani soci di Country Club negli Usa abituati a giocare in condizioni perfette e a ricevere un servizio impeccabile fuori e dentro il campo. Il golfista che si può permettere di venire in vacanza in Italia per giocare a golf ha delle pretese e il cliente ha sempre ragione. Quindi per poterlo conquistare bisognerà, per quanto possibile soddisfare una buona parte delle sue aspettative. 

Giulia Sergas

Durante questo viaggio abbiamo visitato il Veneto in lungo e in largo. Ho fatto conoscere loro la nostra cultura e la nostra “gioia di vivere”. Abbiamo giocato in sette campi e io ho avuto l’occasione di osservare e sperimentare  in prima persona il modo di lavorare di ognuno. Complimenti ai segretari o ai Presidenti che hanno accolto i miei clienti facendoli sentire i benvenuti in tutto e per tutto, offrendo loro un omaggio del circolo da portare a casa. Complimenti a chi fa questo lavoro con professionalità e dimostra di aver capito che per far crescere il numero dei loro soci e il numero di chi li visita, basta una gesto o una carineria.

Purtroppo però ho anche notato che molti non sanno come accogliere un turista, dimostrando poca esperienza e totale negligenza. 

La differenza tra noi e gli Usa è che i circoli di golf sono gestiti come aziende. Non serve fare i fuochi d’artificio se poi, finiti quelli, non si sa come accendere un semplice cerino…

Per contattare Giulia Sergas clicca qua 


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