Almeno a livello professionistico l’anno che verrà potrebbe essere quello della tolleranza zero per il gioco lento nel golf.
I cambiamenti dell’European Tour riguardano quattro aree del gioco, vale a dire Field Size, Regulation, Innovation ed Education. Ricordiamo che ogni golfista, secondo il nuovo regolamento, ha quaranta secondi di tempo per preparare ed eseguire il colpo.
Gioco lento nel golf, cosa cambia
FIELD SIZES – L’European Tour’s Tournament Commettee ha deciso di ridurre (quando necessario) il numero dei giocatori al via in una gara. A seconda di esigenze contingenti il field potrà scendere da 156 a 144 giocatori. Meno gente fisicamente in campo, meno rischio di code…
REGULATION – Due cartellini gialli porteranno a un colpo di penalità. Al secondo richiamo per “bad times” nello stesso giro il giocatore si vedrà quindi penalizzato. Pugno duro anche col portafogli: per chi verrà sanzionato più volte in stagione la multa verrà triplicata. Ad oggi un professionista richiamato 15 volte in un anno viene chiesto un obolo da 9.000 sterline. Da gennaio la sanzione potrà arrivare a 26.000 sterline.
Ogni giocatore potrà comunque giocare un jolly a giro: quando lo riterrà necessario potrà chiedere un extra-time di 40 secondi per preparare un colpo, difficile o decisivo che sia.
INNOVATION – Il test di questa tolleranza zero avverrà al BMW PGA Championship, in calendario dal 19 al 22 settembre (con Francesco Molinari defending champion). Proprio a Wentworth sarà presente Pace of Play, un sistema di rilevamento cronometrico in grado di elaborare in tempo reale le tempistiche da rispettare per ogni giocatore.
EDUCATION – Prevenire è meglio di curare: ai nuovi arrivati sul circuito, l’European Tour ha riservato la possibilità di confrontarsi con arbitri ad hoc in modo da formarli e chiarire loro ogni dubbio sul gioco lento nel golf. Ai veterani invece il Tour chiederà di sostenere alcuni test online per aggiornare la conoscenza su regole e tempi.
Dodo Molinari: smascherati i furbetti del green
La tolleranza zero è stata ben accolta dall’unico giocatore che ha denunciato il gioco lento nel golf. Mesi fa Edoardo Molinari uscì allo scoperto pubblicando l’elenco (riservato) di richiami e sanzioni di decine di giocatori professionisti.
La sua iniziativa fece scalpore e forse da allora qualcosa è cambiato. Il giro di vite “è un primo passo – ha detto il giocatore piemontese all’agenzia di stampa Ansa – ma importante che permetterà di smascherare i furbetti del green. L’entità delle multe, più che triplicate, è un fattore che mi ha colpito. Così come sarà interessante essere cronometrati anche quando in posizione di tiro. Sono curioso di vedere quali effetti produrranno questi cambiamenti”.
Personalmente credo che ben venga il giro di vite contro il gioco lento nel golf. Le regole ci sono, il “problema” è farle applicare. Un arbitro userà lo stesso metro (ops, cronometro) con Mario Rossi e Tiger Woods?
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