Lunedì 16 settembre il golf italiano eleggerà il presidente di Federgolf. Due i candidati: Franco Chimenti (presidente uscente) e Ivan Rota. Ho posto loro una serie di domande: ecco le loro risposte.
di Sauro Legramandi
1 Per chi lo gioca “il golf è un’emozione”, per chi non lo conosce “non è nemmeno uno sport”. Come far conoscere quest’emozione a una platea di persone molto più ampia di quella attuale?
Chimenti: “Il golf è uno sport unico al mondo. È benessere psicofisico, confronto con se stessi, autocontrollo, attività fisica all’aria aperta, immersi nella natura. Ma è anche rispetto, dell’ambiente, delle regole e degli avversari. Con la Ryder Cup italiana, un’edizione da record, il golf ha superato molti pregiudizi. E presto raggiungerà la popolarità che merita. Insisteremo sempre di più sui giovani e nel progetto ‘Golf a Scuola’, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministro per lo Sport e i Giovani e l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, che sta portando ottimi risultati tra i bambini delle scuole primarie. Proveremo a svilupparlo e a innovarlo estendendolo in primis alle scuole secondarie di primo grado. Vorremmo cercare di far capire a tutti quanto il golf abbia da offrire e quanto il golf sia davvero per tutti.
L’altro obiettivo è quello di rendere il golf più semplice per accorciare i tempi di accesso al campo da parte dei neofiti. I neofiti potranno conoscere, quindi, fin da subito l’emozione del primo swing, tramite il miglioramento della campagna promozionale “Prova il Golf”, che tramite una piattaforma in stile “booking” ha permesso di raggiungere i target individuati che possono contattare direttamente i circoli aderenti e prenotare la prima prova di golf gratuita. Giovani e non solo. Perché il golf è uno sport per tutte le età. Unire le generazioni attraverso lo sport e, in questo caso, il golf. Fondamentali saranno poi la comunicazione digital: i social media e l’app rappresentano la chiave per attrarre e incuriosire i ragazzi”.
Rota: “Comunicando anzitutto che il golf è uno stile di vita, la possibilità di staccare con la routine quotidiana, una salutare prevenzione di tante patologie, un’opportunità per stare all’aria aperta da soli o in compagnia di familiari e amici. Un punto di incontro per socializzare e creare legami. Coinvolgendo i medici, andrà comunicato che il golf è salute e benessere fisico, anche sotto l’aspetto cardiologico.
Dopo aver “assaggiato il golf” grazie a questi messaggi, e gustato l’emozione del volo della pallina, i nuovi golfisti ne capiranno la valenza sportiva e agonistica, saranno loro i primi ambasciatori di uno sport, dove ogni giocatore compete contro il percorso e mai contro un avversario, nel rispetto delle regole del gioco”.
“Salvare o rilanciare?”
2 Oggi il golf in Italia è da salvare o da rilanciare?
Rota: “Semplicemente da far conoscere! In oltre cento anni di golf nel nostro Paese purtroppo poco o nulla è stato fatto per cambiare l’errata percezione di uno sport elitario, snob, noioso, inaccessibile, costoso. Chi è venuto a contatto con il golf, chi ha vissuto la frustrazione dei primi colpi andati a vuoto e l’appagamento del volo della pallina, chi ha beneficiato della salutare passeggiata sulle buche di un campo, chi ha conosciuto nuovi amici partecipando ad una gara e socializzato con loro davanti ad un aperitivo, sa quanto bello è questo sport. Ecco, questo dovremo fare: spiegare che questa attività sportiva è bella e motivare i nostri golfisti affinché diventino “ambasciatori del golf”.
Chimenti: “Il golf in Italia negli ultimi anni si è trasformato in una grande risorsa per il Paese. Grazie alla Ryder Cup due terzi degli spettatori che hanno assistito all’evento oggi vogliono tornare in Italia a giocare e a conoscere quelle meravigliose realtà che sono i Circoli italiani. Il connubio golf e turismo non solo si è dimostrato strategico, ma vincente. Proporremo un protocollo di intesa al Ministero del Turismo e all’ENIT in chiave di “sviluppo turistico” dei Circoli italiani con piani di azione programmatici ma allo stesso tempo ben definiti.”
3 La Federgolf oggi è da salvare o da rilanciare?
Chimenti: “Il fabbisogno finanziario della FIG, nel 2023, anno della Ryder Cup, è stato certamente importante. Ma è da considerarsi come pienamente sostenibile. Come già ripetuto più volte, entro il 2027, quando si concluderà il Progetto Ryder Cup, i conti federali saranno coerenti con i piani previsionali approvati”.
Rota: “Ritengo che la Federgolf sia anzitutto da costruire, riorganizzando gli uffici, motivando i collaboratori, favorendo un rapporto di collaborazione tra lo staff della Federazione e le segreterie dei Circoli. Oggi gli uffici federali sono percepiti come distanti, inutili, costosi. Dei Consiglieri federali non si capisce bene la funzione. L’opinione diffusa è che siano assenti e autoreferenziali.
Se vogliamo utilizzare i due termini posti nella domanda, ritengo che da salvare ci sia la gestione dell’attività sportiva amatoriale, da rilanciare la presenza del Presidente e dei Consiglieri presso le strutture di golf di ogni livello e in occasione degli eventi organizzati, per ascoltare chi il golf lo vive.
Federgolf, tesserifici e tesseramento libero
4 Per giocare con un amico a padel e tennis è sufficiente trovare un campo disponibile. Per fare nove buche a golf serve una tessera federale da cento euro l’anno: la tessera non è una barriera in ingresso?
Rota: ” La tessera FIG costa più di ogni altro sport, alla luce dei ventilati debiti della federazione sarà possibile intervenire solo dopo il risanamento dei bilanci federali. Andranno semplificate le procedure per chi vuole avvicinarsi al golf, così come accade in ogni altra nazione. La tessera non dovrà essere un obbligo per chi non ha intenzione di svolgere attività agonistica. Per praticare qualsiasi disciplina sportiva non mi è richiesto di tesserarmi alla rispettiva Federazione, lo dovrò fare, attraverso una associazione sportiva, solo nel momento in cui decidessi di partecipare a una gara! Così deve essere anche per il golf: se voglio semplicemente giocare fuori gara pagherò il green fee al circolo, secondo le regole dello stesso.“
Chimenti: “La tessera federale fornisce a tutti i tesserati un’assicurazione infortuni e responsabilità civile generale. Questa per i Circoli è una garanzia in caso di sinistri che, purtroppo, possono verificarsi all’interno di un campo da golf.
Nel costo della tessera federale, inoltre, è inclusa la gestione dell’handicap index di ogni tesserato (CRM federale, licenze Microsoft, costi generali della struttura e adeguamento della stessa alle modifiche imposte dal WHS). La cultura golfistica italiana non prescinde dalle gare, che sono importantissime risorse per i nostri Circoli e senza le quali i loro bilanci subirebbero gravi flessioni, ma le stesse gare generano flussi importanti di dati che devono essere gestiti puntualmente dalla Federazione tramite il complesso software federale. Non dimentichiamoci della gestione dei ranking giovanili e degli ordini di merito (amateur e professionisti). Gli aggiornamenti continui e costanti richiedono necessarie implementazioni del sistema.
Credo, quindi, che la tessera federale sia una risorsa per i tesserati e per i Circoli; durante il prossimo mandato lo sarà in modo anche più tangibile tramite benefit dedicati per i nostri giocatori”.
5 Sullo stesso tema: tesserifici e tesseramento libero hanno pro e contro. Come intende approcciarsi in caso di elezione/rielezione?
Chimenti: “Il tesseramento libero deve essere visto come uno strumento a disposizione dei Circoli per far avvicinare i neofiti al golf e non un “nemico” dei Circoli stessi. La Federazione sa che i Circoli hanno bisogno delle sicurezze derivanti dall’acquisizione delle quote associative a inizio anno, quindi ogni Circolo è libero di proporre o di non proporre il tesseramento libero. Pensiamo, però, a quanti neofiti, ogni anno, diventano golfisti veri e propri che, proprio tramite questa opportunità, frequentano le strutture italiane pagando regolarmente il green fee e che, magari, decidono di associarsi a un Circolo in particolare, proprio perché, dopo averne visitati molti, trovano quello più adeguato alle proprie esigenze.
I tesserifici non fanno parte delle strutture riconosciute dalla Federazione e credo che non sia stato il tesseramento libero a incrementarne la nascita. Come società nascono, infatti, prima del tesseramento libero proponendo circuiti di gare e scontistiche sui green fee nei Circoli convenzionati, evolvendosi poi in società che offrono tessera federale e abbonamenti a basso costo, appoggiati, di fatto, sempre ai Circoli aderenti, senza i quali non potrebbe andare a buon fine la richiesta di tesseramento del singolo giocatore. La richiesta di attivazione della tessera perviene alla Federazione solo tramite i Circoli, i campi promozionali e i campi pratica.”
Rota: “Ho girato tante strutture di golf in questi mesi e in me si è rafforzata la convinzione che tutto è utile al golf, un semplicistico e non approfondito “pro o contro” potrebbe causare più danni che benefici. Il tema posto sarà prioritario per il nuovo Consiglio, lo affronteremo con il necessario equilibrio, comunicando eventuali nuove norme entro fine anno. Una cosa mi sento di dire.
La tessera 2024 cesserà il 31 dicembre, chi vorrà giocare gare nel 2025 dovrà mettersi in regola con il rinnovo FIG; tempi lunghi di rinnovo e deroghe della scadenza sono una lamentela sollevatami da più parti”.
6 La spending review è stata per anni la parola d’ordine in ogni settore. Adesso sembra scomparsa dal vocabolario. Quel concetto è presente nella Sua idea di Federgolf?
Rota: “La revisione della spesa, usiamo pure il termine italiano, non è un termine obsoleto o non più di moda, è l’unico modo per poter restare a galla. Non rendersene conto, e soprattutto non mettere in atto una politica di contenimento dei costi in presenza di un preoccupante deficit, mi fa venire in mente l’orchestrina del Titanic che continua a suonare allegramente mentre la nave affonda e con lei migliaia di persone. Se vogliamo il bene della Federgolf ed evitare il tracollo, vanno introdotti tutti i meccanismi utili ad evitare gli sprechi, le inefficienze, i costi inutili. La Federgolf che immagino sarà trasparente e con i conti in ordine“.
Chimenti: “Ogni organizzazione affronta le sfide dettate dalle scelte della propria dirigenza, così come la Federazione dovrà sostenere dei sacrifici fino al 2027 per attenersi al piano di rientro approvato dal CONI, sacrifici derivanti dall’organizzazione di un evento quale la Ryder Cup. Tali sacrifici, però, non potranno essere a discapito degli investimenti e dello sviluppo dell’organizzazione per raggiungere i migliori risultati possibili, sia in termini di crescita del movimento sia in termini di risultati sportivi.”
Costi e bilanci
7 La situazione finanziaria della Federazione necessita di attenzione. Le prime due mosse da fare sono?
Chimenti: “Valorizzare e ottimizzare le risorse e gli investimenti.”
Rota: “Anzitutto avere un quadro chiaro della reale situazione economica! Il 20 agosto ho fatto formale richiesta del bilancio 2023; con mio grande disappunto non ho ricevuto alcun cenno di riscontro, questo lo trovo un grande segno di debolezza da parte dell’attuale dirigenza FIG e una mancanza di rispetto nei confronti dei Presidenti che tra pochi giorni dovranno prendere importanti decisioni per il futuro del golf italiano. Alla luce delle risorse disponibili, la “seconda mossa” sarà quella di intervenire sui costi non necessari, tagliare quelli eccessivi, rinegoziare eventuali impegni assunti, rivedere collaborazioni e spese di rappresentanza.
Insomma, quello che farebbe ogni imprenditore, alle prese con una momentanea difficoltà economica, per consentire alla propria azienda di stare in piedi e attrezzarsi per conquistare nuove quote di mercato”.
8 Immagini di avere a disposizione un ipotetico tesoretto da centomila euro: come lo investirebbe in percentuale tra scuola, circoli, campi pubblici e casse federali?
Rota: “Con centomila euro non andremo molto lontani visto che nel bilancio di previsione 2024 la sola voce “interessi passivi su mutui” ammonta a euro 523.124, ma piuttosto che niente, ben vengano questi 100.000 euro. Daranno una piccola boccata d’ossigeno alle casse federali. Le altre voci dovranno trovare le risorse necessarie indipendentemente dal “tesoretto”; nel mio programma, fermo restando l’attività agonistica mission principale di una federazione sportiva, trovano spazio idee sulla comunicazione, sullo sviluppo di centri di avviamento al golf, sull’attività rivolta alle scuole, alle donne e a portatori di disabilità“.
Chimenti: “Non sono abituato a immaginare, ma a fare. Quello che a molti appariva come impossibile, vedi la Ryder Cup, è diventato possibile, grazie all’onestà, all’impegno, al lavoro e ai buoni uffici. Scuola, circoli, campi pubblici e casse federali: sono tutti capitoli importanti e avvantaggiarne uno, aprioristicamente, a discapito degli altri sarebbe un errore. Aggiungerei, però, un settore non citato, cioè quello paralimpico che necessita di una maggiore e meritata attenzione.”
Maestri, Lega Golf e consiglieri
9 Capitolo maestri: come valorizzarne la professionalità?
Chimenti: “Una delle mie priorità di governo, che mi sono imposto dal lontano 2002, e come sempre dimostrato nella mia attività di Presidente, è quella riguardante la tutela dei maestri. La crescita e l’affermazione del golf passa anche dal dialogo e dalla collaborazione. La PGAI è una eccellenza che va difesa e tutelata, una risorsa che va valorizzata. La figura del professionista non solo è importantissima, ma rappresenta l’elemento trainante per tutti i giocatori e il trait d’union tra chi vuole cominciare a praticare e il circolo ospitante. Dal 1963, la PGAI si è distinta per tradizione e valori promuovendo formazione e conoscenza, generando interesse e divertimento, coinvolgimento e partecipazione, serietà e contenuti.
Con queste premesse l’obiettivo è quello di superare tutti i pregiudizi tra coloro i quali ancora considerano il golf uno sport elitario, per ricchi. Grazie al sostegno della PGAI, la Scuola Nazionale di Golf sta tornando ad essere un’eccellenza e un modello da emulare.”
Rota: “La Scuola Nazionale deve essere fiore all’occhiello della Federazione, strutturata per offrire l’adeguata formazione tecnico-manageriale dei nostri maestri, ma anche di tecnici, segretari, giudici, green keeper. Il coordinamento e la gestione della Scuola saranno affidati a un team di professionisti di provata esperienza e competenza, in rappresentanza di tutti gli albi professionali legati al golf, sotto la supervisione di un coordinatore nominato dal Consiglio Federale e in accordo con PGAI, AITG, AIAG e altre associazioni di categorie professionali.
Stante l’attuale situazione del golf e la carenza di neofiti da avviare al golf, particolare attenzione andrà riservata ai criteri di abilitazione all’insegnamento. Questo consentirà di qualificare la professionalità dei maestri garantendo la giusta remunerazione del loro lavoro.“
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0 Capitolo circoli: favorevole, contrario o neutrale all’idea di una Lega composta da presidenti dei circoli?
Rota: “Tante altre discipline sportive hanno la loro Lega. Proposte in tale direzione erano già state avanzate una decina di anni fa da alcuni presidenti di golf. Mi sono già documentato sulle loro proposte e sui contenuti statutari, riscontrando molti punti condivisibili. Il mio approccio sarà anche in questo caso di ascolto di tutti gli attori del golf, seguito da una competente valutazione dei vantaggi per il movimento golfistico. Se ci saranno motivi oggettivi e validi per dar vita ad una Lega Golf, non sarò di certo io ad oppormi. Da Presidente FIG avrò piacere di confrontarmi con chi guida le varie Leghe sportive per comprendere bene l’attività da loro svolta e come poterla mutuare nel golf“.
Chimenti: “Parto dal presupposto che senza i Circoli non esisterebbe il golf in Italia. Il loro lavoro, il loro sostegno, è fondamentale. A questo proposito, l’intesa triennale tra la FIG e l’ANCI, firmata nello scorso mese di maggio, porterà presto i suoi frutti. Servirà a valorizzare e promuovere i territori, a sviluppare la mappatura delle aree geografiche in cui sono presenti i Circoli di golf, a creare una cooperazione con enti associati, istituzioni pubbliche e private, società, associazioni e organizzazioni. Finalmente verrà creata una rete di “Comuni del golf”, che valorizzerà il ruolo dei Circoli e delle associazioni e società sportive affiliate o aggregate permettendo, tra le altre cose, di affrontare temi importanti con i Comuni di riferimento e, al tempo stesso, di aprire tavoli di lavoro su aree dismesse per la realizzazione di strutture golfistiche.
Tutto questo per dire che, Lega o no, per me i Presidenti di Circoli non sono solamente validi dirigenti, ma profili imprescindibili che hanno trovato e troveranno la mia porta sempre aperta. Io, non dimentichiamolo, sono stato il primo a proporre la nascita della Lega dei Circoli e questa volta la metteremo finalmente in atto con la collaborazione di tutti”.
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1 Nella Sua futura squadra di lavoro ci saranno “solo” consiglieri federali oppure anche addetti ai lavori esterni?
Chimenti: “Nella mia squadra ci sarà spazio per chiunque vorrà portare idee e benefici al golf italiano. Ho sempre ascoltato tutti e all’io ho sempre preferito il noi. Al lavoro dei consiglieri voglio abbinare quello di collaboratori esterni qualificati che si impegnino a portare avanti nuove idee proporzionali, promosse da capacità e professionalità accertata”.
Rota: “I dieci Consiglieri eletti dall’Assemblea, alla quale chiedo sin d’ora il voto per i candidati con i quali ho condiviso la costruzione del “programma per il golf italiano”, saranno la “squadra a servizio del golf italiano”. A ogni Consigliere affiderò una delega in funzione delle competenze maturate, chiedendo loro di costruire gruppi di lavoro tematici, coinvolgendo professionalità rappresentative dei territori e delle varie categorie coinvolte nel settore. La nuova guida FIG vedrà nella figura del Presidente il coordinatore di un grande impegno di squadra, in cui tutti saranno coinvolti.”
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2 I professionisti e le professioniste impegnate sui circuiti internazionali rispecchiano oggi il movimento golfistico italiano?
Rota: “I nostri ragazzi e le nostre ragazze, impegnati sui vari Circuiti internazionali, sono fantastici e hanno dimostrato un livello di gioco inimmaginabile. Se riflettiamo un attimo sui risultati, apparentemente deludenti, capiamo che i nostri golfisti sono numericamente niente se paragonati alle altre nazioni. No, non rispecchiano il movimento golfistico italiano, sono molto meglio e i risultati ottenuti sono frutto del loro talento, del loro impegno, del lavoro dei loro maestri di golf. Sono certo che il sostegno e le opportunità a loro riservate, declinate nel mio programma, porteranno ben presto altri giocatori ad eccellere sui Tour maggiori”.
Chimenti: “Il 2024 verrà ricordato come un anno record per il golf italiano. Mai, nella storia del DP World Tour, nove giocatori italiani avevano conquistato una carta piena per giocare sul massimo circuito continentale maschile. Sempre quest’anno, una proette, Roberta Liti, ha ottenuto quella per giocare sul LPGA Tour. Con lei, seppur con carta categoria 15, e quindi con meno possibilità di giocare, anche Benedetta Moresco. In campo maschile, sul DP World, siamo tornati a vincere con Manassero e Migliozzi, che poi hanno rappresentato l’Italia alle Olimpiadi di Parigi insieme ad Alessandra Fanali.
Non dimentichiamoci inoltre dei nostri giovani talenti e di uno staff tecnico all’avanguardia, invidiato da tutti. Continueremo a lavorare ancora più duramente, ma i risultati sono dalla nostra parte. Non scordiamo inoltre che, nel 2022, per la prima volta nella storia, l’Italia ha vinto il World Amateur Team Championship/Eisenhower Trophy superando potenze del golf come Svezia e Stati Uniti”.
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Cosa farà il 17 settembre 2024?
Chimenti: “Lavorerò con ancora più impegno per far emergere sempre di più il golf in Italia. Con l’aiuto dei Circoli, ma anche di tutte le figure professionali di questo sport, indispensabili per il raggiungimento di quello che deve essere l’obiettivo comune, senza divisioni. Concludo sottolineando l’universalità di questo sport, davvero per tutti. Mi impegnerò affinché il golf possa entrare presto a far parte del programma dei Giochi Paralimpici. ll golf abbatte le barriere grazie alla sua forza inclusiva che accoglie e valorizza le diverse abilità, sfidando gli stereotipi. Questo sport contribuisce a diffondere una cultura dell’inclusione. Non conosce ostacoli anche grazie al coraggio di tante persone che hanno trovato in questa disciplina la voglia di far emergere il proprio talento superando condizionamenti, difficoltà, limiti.”
Rota: “Da neoeletto Presidente FIG mi recherò presso gli uffici federali di Viale Tiziano per stringere la mano a quanti vi lavorano e presentarmi. Sarà l’occasione per anticipare a ognuno di loro lo spirito costruttivo e propositivo che accompagnerà il mio mandato e al contempo far capire quanto è importante per me poter contare su uno staff motivato, al servizio dei Circoli, degli atleti e di quanti avranno bisogno di rivolgersi alla Federazione. Il mio approccio è la valorizzazione delle persone capaci di mettere passione, dedizione e impegno nell’assolvimento delle proprie mansioni. Non chiedo la luna ma una grande disponibilità, sono certo che ognuno saprà dare il meglio”.