Dopo la riviera romagnola i tedeschi si prendono anche l’Open d’Italia in Romagna. Il 43enne Marcel Siem vince al playoff su Tom McKibbin, 22enne di Belfast. I due posti in palio per The Open 2024 vanno allo stesso McKibbin e a Sean Crocker. Pavan, quinto, è il miglior italiano. In top ten anche De Leo, Manassero e Celli.
di Sauro Legramandi
Il vero vincitore è comunque il campo. L’Adriatic Club si è difeso alla grande, come prova il (solo) -10 finale per il tedesco e per il nordirlandese. Per trovare un risultato così è necessario tornare indietro nella storia, all’Albenza (Bergamo) nel 1996 quando vinse l’inglese Jim Payne con -9. Quello di Cervia è stato il punteggio con minor numero di colpi sotto il par con cui è stato vinto un torneo quest’anno sul DP World Tour dopo il -11 di Dean Burmester (South African Open) e di Migliozzi (KLM Open domenica scorsa).
Il caldo a tratti soffocante e il vento mutevole hanno reso ancora più competitiva la quarta giornata di Cervia. Ne sa qualcosa il francese Antoine Rozner, partito leader e tale rimasto fino alla sessantaseiesima buca quando è andato in crisi di testa e di gioco. Lo provano i tre bogey e il doppio bogey nel rush finale. Quindi addio Troon e sogni di gloria.
Lo stesso stava per accadere a Marcel Siem che dalla 14 in poi ha scoperto un’improvvisa passione per bunker e difficoltà in serie. Il tedesco ha lasciato sul campo tre colpi tra la 14 e la 17 prima di tirar fuori le unghie. Alla 18 si è preso il birdie per agganciare McKibbin e giocarsi lo spareggio. Lo score finale è stato prova della sua difficoltà: domenica ha girato in par (71) dopo un 69, un 68 e un 66 dei primi tre giorni.
L’esatto contrario del suo avversario che ha passato il taglio per un colpo. Poi si è lasciato andare a due round in 68 e 65. Domenica il nordirlandese (stanco del paragone con McIlroy solo per essere cresciuto nello stesso circolo di Holywood) è sceso in campo alle 10.20, ha concluso verso le 14.30 e poi ha visto dalla clubhouse il playoff avvicinarsi.
Marcel Siem, da Langer all’Open d’Italia
L’aver creduto in sé fino all’ultimo è tipico di Marcel Siem (oggi numero 225 al mondo). Si tratta di un professionista che non si tiene nulla dentro sia quando sbaglia che quando la mette bene. A gente come lui l’esperienza non manca: basti pensare che ha messo piede sul Tour nel 2000 quando McKibbin non era ancora nato.
Un quarto di secolo di carriera segnato dalla vittoria in Coppa del Mondo con Langer (2006) e dal ritorno sul Challenge Tour prima di ripartire. Per Siem i successi in carriera sono diventati sei: con l’Open d’Italia 2024 fanno due titoli nel giro di due anni (nel 2023 vinse l’Hero Indian Open) mentre il quarto risaliva ormai a dieci anni fa. “E’ bello vincere una gara prima di giocare in casa, a Monaco (prossima tappa del tour, ndr) – ha detto a fine giro -. Il mio obiettivo adesso è giocare una Ryder Cup o una volta il Masters”.
Per il titolo ha ricevuto un assegno di 516.774 euro su un montepremi di 3.250.000 dollari.
Andrea Pavan miglior azzurro
Un altro tedesco di rientro dalla Romagna col sorriso è il 24enne Yannick De Bruyn terzo (-9), in compagnia di Sean Crocker.
In quinta posizione spunta il tricolore. E’ quello di Andrea Pavan (-8) che in otto giorni chiude per la seconda volta in top ten (in Olanda era quarto). Per lui si tratta di una grossa iniezione di ottimismo. Peccato per quella pallina scomparsa su un albero venerdì. Un Open indimenticabile anche per Gregorio De Leo che ha giocato alla grande e chiuso a -7. Stesso score di Matteo Manassero (il più seguito dal pubblico) e Filippo Celli.
Guido Migliozzi si è portato dalla 43esima alla 22esima posizione (-6). Più indietro Aron Zemmer, 50esimo (-2), Edoardo Molinari e Jacopo Vecchi Fossa, 55esimi (-1) e Lorenzo Scalise, 63esimo con 285 (+1).