La prossima volta che vi contestano il gioco lento nel golf non fate come Carlota Ciganda. La proette non ha preso per niente bene la penalità inflittale all’Evian Championship, in Francia, firmando uno score senza i due colpi di penalità. Morale della favola: squalificata.
Ciganda, come poi ha motivato via social, ha ritenuto di aver subito un torto da parte dell’LPGA Tour. Di certo un comportamento simile stride con i valori e i principi del golf, con l’aggravante del professionismo.
I fatti iniziano venerdì sera nel secondo giorno del quarto Major femminile stagionale disputato sul par 71 dell’Evian Resort di Evian-les-Bains. Secondo la versione del Tour “il team numero 14, quello con Ciganda, ha ricevuto un avvertimento per gioco lento sulla buca 7″. La spagnola e le colleghe non hanno recuperato e quindi sulla 8 è scattato il cronometro. Il controllo è risultato fatale a Ciganda. “Alla 9 a Carlota Ciganda è stata inflitta una penalità di due colpi in base al pace of play dell’LPGA” si legge in una nota. La giocatrice ha potuto presentare appello ma i marshall, una volta ascoltata la spagnola, sono rimasti del loro parere con successiva conferma della sanzione.
Carlota Ciganda non l’ha presa per niente bene. E’ andata in recording area e non ha firmato lo score con i due colpi in più. Incurante del sollecito dei funzionari, la spagnola ha salutato e se n’è andata. In automatico è scattata la squalifica ai sensi della regola 3.3b . Secondo il regolamento infatti un giocatore viene squalificato se consegna un punteggio inferiore al suo punteggio effettivo.
Dal lato competizione, se avesse chiuso in 74 (72 sul percorso+ due di penalità) Carlota non avrebbe passato il taglio proprio per due colpi.
Per Carlota Ciganda non è la prima volta
Archivi alla mano sembra che Ciganda non sia proprio una scheggia in campo. Dopo quanto accaduto all’Evian Championship qualcuno ha rispolverato un episodio del 2021 quando Carlota andò in clubhouse da vincitrice del Bank of Hope LPGA Match Play salvo poi vedersi togliere la buca 18 per gioco lento, dovendo dire addio al titolo.
Un fatto simile che coinvolge un volto noto (oggi numero 31 del Rolex Ranking ma in passato nella top ten) non poteva passare sotto silenzio. Ad uscire allo scoperto la stessa protagonista sabato pomeriggio. “Voglio essere molto chiara: il motivo per cui non ho segnato un 7 è perché non credo di aver impiegato 52 secondi come ha scritto il marshall” ha dichiarato Ciganda.
“Avevo un putt da tre metri e il team che ci seguiva non era ancora arrivato sul tee di partenza. Il marshall non era proprio in forma quel giorno. Non si capiscono le esigenze del golf professionistico, si pensa solo al cronometro come se venti secondi facessero la differenza”.