Ascanio Pacelli racconta i numeri impressionanti della macchina-da-soldi chiamata Augusta Masters. Chi centra l’impresa di trovare un biglietto, entra all’Augusta National senza smartphone. Per dimostrare di esserci stato veramente non resta che mettere radici in un megastore e spendere dollari (tanti dollari) nel merchandising ufficiale.
“Ogni anno che vengo a seguire questo torneo come inviato della rivista Golf&Turismo, rimango sbigottito dalla continua ricerca della perfezione e da quanto sia sempre più una macchina da soldi in continua espansione. Riuscire ad accaparrarsi i biglietti per vivere il Masters è un’impresa titanica o, per meglio dire, serve una grandissima botta di fortuna.
di Ascanio Pacelli
Masters 2023: o erediti o speri
Già perché se non sei member ufficiale dell’Augusta National oppure amico di uno dei trecento soci, hai poche alternative per presentarti davanti a uno degli ingressi ufficiali. Tra queste un invito da parte di qualche sponsor, oppure essere amico di un giocatore oppure essere un parente stretto di qualche ereditiera che tramanda la quota associativa del marito defunto. O venire estratto nel famoso ballot che ogni anno decide (senza un criterio, ma affidandosi all’algoritmo) chi saranno le migliaia di persone che avranno il privilegio di assistere all’evento più affascinante del mondo del golf. Una gara dove alcune regole lo differenziano da altri Major blasonati.
Oltre ai classici divieti tipo pistole, coltelli etc etc, The Masters, per rendere ancora più misterioso questo place to be, obbliga i partecipanti a lasciare il proprio smartphone in macchina. Già, divieto assoluto. Quindi l’unica vera dimostrazione di essere stati all’interno dell’Augusta National è quella di passare ad uno dei megastore e spendere soldi (tanti soldi) accaparrandosi del merchandising ufficiale.
In coda con i dollari per ciotole, bandiere, PS5…
I numeri reali ve li farò avere a torneo finito, ma una cosa è certa: ogni anno questo impressionate business cresce a dismisura, fregandosene di crisi economiche, guerre, e spending review. Sono stato testimone oculare di centinaia di persone con la lista della spesa, una volta entrati, dopo un serpentone continuo di coda, in quello che una volta si chiamava Pro shop.
Persone che uscivano con sei o sette buste colme di ogni aggetto o indumento logato The Masters.
Si può trovare di tutto. Dalle classiche polo o maglioni, antivento o gilet, alle ciotole per i cani o guinzagli. E ancora carte, bicchieri, bandiere, giochi PS5 solo per The Masters, continuando con ombrelli, cravatte, sedie, prodotti solari, puzzle, binocoli, cappelli di ogni colore e modello. Quindi nani da giardino, litografie, occhiali e boccali per la birra o flûte per champagne.
Esistono addirittura alcuni mini-store, uno fra tutti all’interno dell’inaccessibile clubhouse, dove i fortunati – con un badge speciale – possono acquistare prodotti esclusivissimi, di qualità superiore e a prezzi triplicati.
Sei sponsor ma solo in tv
In sette giorni, nel 2022, solo di merchandising, Augusta National Golf Club ha incassato quasi 70 milioni di dollari. Biglietti (costo medio 80 dollari per tutto il giorno) e badges oltre 40 milioni di euro, diritti TV internazionali 25 milioni di dollari.
Sponsor sul campo e diritti TV americani ? Zero. Avete capito bene. L’esclusività decisa dall’organizzazione ha un valore determinante. Quindi in cambio della gestione e controllo del broadcast ha deciso di compensare e di non ricavarci assolutamente nulla dai diritti televisivi.
Gli sponsor sono Mercedes, AT&T, Delta, IBM, Rolex e UPS. Ma non vedrete mai alcuno striscione all’interno di tutta la struttura. L’accordo commerciale prevede infatti per ognuno dei brand quattro minuti ogni ora durante la diretta tv.
Vi potrei raccontare di quelli che una volta entrati, hanno il solo scopo di comprare e rivendere sulla varie piattaforme a prezzi decuplicati, andando addirittura a chiedere 15 euro o dollari per la busta di plastica che ovviamente è gratuita.
Ma questa è una storia che rovinerebbe la magia del Masters 2023…”