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Test delle regole del golf: ecco perché torna (e perché ne avevamo bisogno)

L’anno che verrà il golf di casa nostra tornerà, per fortuna, al passato. Con la circolare numero 24 del 14 dicembre 2022 la Federazione ha messo nero su bianco il ripristino del Test sulle Regole del Golf e sulla Condotta del Giocatore. Una dicitura lunghissima per un test breve da superare e necessario per disputare la prima gara di golf con handicap 54.

di Sauro Legramandi

Facile capire l’oggetto del contendere: tra dieci giorni torna in auge quello che tutti abbiamo conosciuto come l’esame delle regole. Il termine esame è fuori luogo visto che evoca verifiche ben più probanti (vedi quella per la patente o quelle in un’aula universitaria) di un test delle regole del golf. Negli ultimi test effettuati la percentuale dei promossi era quasi bulgara (vale a dire circa il 98%).

COSA CAMBIA Negli ultimi tre anni, per poter disputare le gare, il neofita doveva ottenere in prima battuta un attestato (la carta verde) rilasciato da un professionista abilitato o dal Comitato Handicap del Circolo. Ottenuta tale la certificazione di idoneità a scendere in campo, era necessario partecipare al corso di ripasso delle regole in seguito al quale veniva rilasciato l’hcp index di 54.

Dal mese di gennaio 2023, il corso di ripasso delle regole sarà nuovamente affiancato dal test e, solo una volta finito questo iter, il giocatore non classificato potrà avere l’handicap index. In seguito potrà così partecipare a una gara. Il test sulle regole, è sempre meglio ricordarlo, è del tutto gratuito.

Quindi:

PERCHE’ FU ABOLITO? Semplice: perché c’è stata la pandemia. Lo spiega a Golfando Celso Lombardini, consigliere federale e presidente della Commissione Gare e Regolamenti di Federgolf. “All’epoca dell’emergenza sanitaria – ricorda – siamo corsi ai ripari per evitare assembramenti pericolosi per la salute di neofiti e istruttori. Decidemmo di sospendere parte della procedura, puntando molto sulla parte pratica per assegnare il primo handicap. Oggi la situazione è mutata. Visto come sono andate le cose, abbiamo ritenuto giusto cambiare, puntando diritto sul concetto di uniformare la preparazione di base sulle regole”.

Perché torna il test sulle regole

E’ proprio la voglia e la necessità di dare uniformità la ratio che ha spinto la Federazione a reintrodurre il test.

“Preso atto della situazione e di una serie di lamentele dalla base – prosegue Lombardini – abbiamo avvertito la necessità di uniformare su tutto il territorio la preparazione di base relativa alle regole del golf. Il neofita deve dimostrare in ogni circolo di sapere le regole basilari per giocare su qualsiasi percorso da golf. Ed è proprio durante lo svolgimento del test che emergono i dubbi dei giocatori. Cosìl’istruttore può immediatamente intervenire, chiarendo o spiegando meglio le regole più ostiche. Del resto, per come è concepito, il test delle regole non è un muro insormontabile. La percentuale di “promossi” lo dimostra. Abbiamo aggiornato il test, lo abbiamo reso più immediato. Inoltre il corso si svolgerà prevalentemente in campo anziché in aula, affinché si tratti di uno strumento che permetta ai nuovi giocatori di capire e apprezzare maggiormente il golf.”


Chi sa le regole apprezza e fa apprezzare il golf

La conoscenza di dove e come si droppa, di quando si urla fore, del perché una pallina va dichiarata ingiocabile sono modi per entrare nello spirito del golf e goderne la bellezza. L’ignoranza, al contrario, è l’anticamera del “sacca e bastoni non fanno per me, roba da vecchi”.

Di esempi concreti ne potremmo fare tutti. Chissà quanti avranno guardato morbosamente l’orologio impazienti per il team che ci precede da quindici minuti alla disperata ricerca della pallina perduta salvo poi scoprire che per loro si tratta della prima gara in assoluto. Altri si ricorderanno di improbabili tentativi di droppaggio oltre un paletto bianco (giuro, è accaduto) effettuati da un hcp 54 alla gara d’esordio. E ancora: alzi la mano chi non ha incrociato neofiti fieramente intestarditi nel giocare il nono colpo su un par 3. Perché lo fanno? Perché come al Monopoli se non conosci le regole non vai da nessuna parte.

Infine, la conoscenza, anche solo di base, delle regole del golf da parte dei giocatori permette ai circoli di gestire più agevolmente le gare. Si scongiurano il più possibile le spiacevoli situazioni come quelle scritte sopra.

A CHI GIOVANO SITUAZIONI SIMILI? A nessuno, di certo. Mandare un principiante allo sbaraglio significa perderlo per sempre. Allo stesso tempo, fare un torto a chi le regole le ha studiate e le applica.

Anche Richard Cau (presidente del Comitato Handicap & Course Rating di Federgolf e presidente del Comitato Handicap & Course Rating dell’European Golf Association) è sulla medesima lunghezza d’onda. “Puntiamo sull’uniformità del test per poter mandare il neofita a fare una gara. Accade così in gran parte d’Europa. Il test – spiega – rappresenta un modo per fornire un’infarinatura delle regole per divertirsi col golf. E’ una prova non trascendentale ma importante. Non possiamo pensare che oggi in Italia ci siano giocatori che non abbiano mai visto o aperto il libretto delle regole”.

Senza conoscere le regole il golf diventa una cosa molto più grande di noi (Foto di Willgard Krause da Pixabay).

“A tenere i corsi di ripasso delle regole saranno i nostri istruttori certificati, che sono anche arbitri federali – spiega Marta Maestroni, segretario generale di Federgolf –. Sono tutti istruttori molto preparati, persone con una grande passione per le regole del golf che hanno seguito un iter formativo preciso in Federazione. Come istruttore durante i corsi di ripasso tenuti in alcuni circoli, mi è capitato di incontrare golfisti che si sono talmente appassionati alle regole da diventare arbitri a loro volta. Vorrei anche precisare che i corsi delle regole e i relativi test sono organizzati direttamente dalla Federazione, con i propri istruttori, al fine di non appesantire ulteriormente il lavoro delle segreterie dei nostri circoli”.


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