Tiger Woods: torno a giocare sul Tour ma non più a tempo pieno

Il campione californiano parla via Zoom per la prima volta dopo l’incidente di febbraio che poteva costargli l’amputazione di una gamba

A nove mesi dall’incidente che poteva costargli una gamba Tiger Woods torna a parlare. Il campione ha scelto la rivista GolfDigest per una delle interviste più attese degli ultimi anni.

Tiger, versione professionista di golf, ha le idee chiare su cosa ne sarà di lui d’ora in poi. “Non giocherò più a tempo pieno. Penso che tornerò nel circuito ma che sia realistico scegliere i tornei da disputare” ha detto. Nemmeno troppo velato il riferimento a un altro fenomeno del passato, anch’egli alle prese con un bruttissimo incidente. “Selezionerò uno ad uno i miei tornei, proprio come ha fatto Ben Hogan. Scelgo alcuni eventi all’anno e mi preparo per quelli”, ha detto Woods durante l’intervista via Zoom con la collega Henni Koyack dalla sua casa nel sud della Florida.

“Penso che è così che dovrò giocare a golf d’ora in poi. È una sfortunata realtà ma è la mia realtà. E lo capisco e lo accetto”, ha concluso Woods che nell’incidente di 9 mesi fa ha subito molteplici fratture alle gambe.


Tiger Woods e l’incubo amputazione 

L’intervista integrale è guardabili cliccando qua. Oltre alla splendide parole sul figlio Charlie, mi ha umanamente colpito il passaggio in cui Tiger Woods ricorda i giorni trascorsi prima all’Harbour-UCLA Medical Center e poi al Cedars-Sinai Medical Center. In questo secondo centro ha trascorso tre settimane con il rischio amputazione.

“C’è stato un momento in cui quell’eventualità era quasi al 50%. Ho rischiato davvero di uscire da quell’ospedale con una gamba sola. Mi ricordo anche che ho voluto provare se avevo ancora l’uso della mano. Ho chiesto alla mia fidanzata Erika e al mio amico Rob di lanciarmi qualcosa per prenderla al volo. ‘Lanciatemi qualcosa, qualsiasi cosa m fatelo’ chiedevo loro”.

La riabilitazione è stata lunga. “Ho chiesto subito un bastone da golf per giocare in camera. A casa ho fatto mettere un letto tipo quelli dell’ospedale. Ci sono rimasto per tre mesi. Poi ho usato la sedia a rotelle. Poi le stampelle che mi hanno ridato indipendenza e libertà”.

Tiger Woods (foto Christian Petersen/Getty Images/AFP)

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