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Addio European Tour di golf, nasce il DP World Tour

Dopo quasi mezzo secolo di onorata carriera l’European Tour va in soffitta. Il suo posto viene preso dal DP World Tour, circuito di golf con la bellezza di 47 gare in 27 Paesi diversi. E, dettaglio per nulla trascurabile, un montepremi complessivo da 200 milioni di dollari.

Inutile nascondersi: PGA Tour e l’ormai ex-European Tour sono corsi ai ripari per far fronte ai petrodollari in arrivo sul green di tutto il mondo. Il business è troppo grande per lasciarselo sfilare da investitori sauditi, magari smaniosi di rifarsi un’immagine a livello internazionale (leggasi sportwashing). Nei giorni scorsi era stato ufficializzato il nome di Greg Norman come Ceo di Liv Golf Investments, società con il fondo sovrano saudita Public Investment Fund come principale investitore. L’intenzione era rilanciare l’Asian Tour. A stretto giro di posta la nascita del nuovo circuito.

 

DP World Tour, la multinazionale e il golf

E’ un golf teoricamente ancora senza più frontiere quello che si aprirà a fine mese tra sedici giorni. European in senso stretto, del resto, non lo era da tempo viste le gare organizzate perfino in Sudafrica. Adesso DP World Tour offre un respiro più ampio a partire dal nome.

A proposito DP World è una multinazionale con sede a Dubai attiva nel trasporto e nella logistica. Il gruppo nel 2018 ha fatturato 8,5 miliardi di dollari e ha deciso di investire ulteriormente nel golf. La collaborazione con European Tour risale al 2009 quando la multinazionale divenne presenting sponsor della Race to Dubai, al Jumeirah Golf Estates. Dal 2012 la gara si chiama DP World Tour Championship. DP World è poi diventata official partner del Tour nel 2015 e diventerà ora official title partner del Tour.

 

L’annuncio

La fine di un’epoca è stata resa nota poche ore fa a Dubai in una conferenza stampa alla presenza anche del sultano Ahmed bin Sulayem, presidente e Ceo di DP World. Chiara la volontà di rispondere, anche mediaticamente, all’annuncio della Liv Golf Investments.

 

Le date

L’anno zero del golf extra-PGA Tour scatta il 25 novembre in Sudafrica con il Joburg Open. Sarà il primo di 47 tornei dalle uova d’oro visto che nessun appuntamento potrà avere un montepremi inferiore ai due milioni di dollari. La stagione si chiuderà il 22 novembre 2022. Previste tappe anche in Giappone e, ovviamente, negli Emirati Arabi. Siccome l’unione fa la forza PGA e DP World Tour organizzeranno insieme tre eventi: il Genesis Scottish Open, il Barbasol Championship e il Barracuda Championship.

Per conoscere il calendario completo clicca qua.

 

Le Rolex Series

Non c’è più l’Italia ma sono confermate cinque tappe delle Rolex Series contro le quattro della stagione che sta per concludersi.
Si tratta dell’Abu Dhabi HSBC Championship, del Dubai Desert Classic, del Genesis Scottish Open, del BMW PGA Championship e del DP World Tour Championship (che metterà in palio 10 milioni di dollari).

 

L’Open d’Italia 2022

Ufficializzate anche le date dell’Open d’Italia, in programma dal 15 al 18 settembre 2022 sempre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, teatro della Ryder Cup 2023.

 

Le parole

“Il DP World Tour segna una svolta sensazionale per il golf europeo, che vede allargare i propri confini, entrando in una dimensione mondiale”. Queste le dichiarazioni di Franco Chimenti, presidente di Federgolf.

Soddisfatto anche Gian Paolo Montali, dg del progetto Ryder Cup 2023: “L’annuncio fatto da Keith Pelley è epocale e rappresenta una grande notizia per il movimento golfistico internazionale. Il passaggio da European Tour a DP World Tour porta tutti i tornei su una dimensione globale”.

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