“Io volontaria all’Open con la testa alla Ryder Cup 2023”
di Francesca Galeano
Si è concluso ormai da alcune settimane il settantottesimo Open d’Italia al Marco Simone di Roma, il campo che ospiterà la Ryder Cup 2023. Mi sono presa il tempo necessario per mettere in fila idea, sensazioni e parole raccolte sul campo.
Il percorso è bellissimo e se è vero che in Italia abbiamo altri bellissimi campi mi sento di dire che il Marco Simone è qualcosa di nuovo. E’ un’arena pronta ad ospitare i suoi gladiatori.
“Il pubblico al Marco Simone”
Ho avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Riccardo Tirotti, responsabile dello sviluppo commerciale del Marco Simone.
“La nostra sfida quest’anno – mi dice riferendosi all’Open – era mostrare al mondo il campo in condizioni ottimali. Tutto lo staff si ritiene soddisfatto dei risultati raggiunti fino ad ora. A parte il campo pratica, sul percorso non prevediamo ulteriori lavori”.
Mi permetto di chiedergli un parere sulla scarsa affluenza di pubblico. La risposta è puntuale: “A poche settimane dall’Open, causa Covid, non si conosceva il numero degli spettatori che avrebbero potuto assistere all’evento. Non si è quindi incentivata più di tanto la partecipazione del pubblico”.
Chiedo: problemi di tempi o di comunicazione? “Di tempo sicuramente, per il resto non saprei, posso solo dirti che la comunicazione dell’evento non era responsabilità del Marco Simone”.
“Ryder Cup 2023, credetemi: un’opportunità rara”
A questo proposito l’idea che mi sono fatta è che, in questa occasione, avvicinare all’evento quante più persone possibile avrebbe dovuto essere tra le priorità dell’organizzazione. Sinceramente credo che sia stato davvero un peccato ospitare un evento simile con campioni di fama internazionale e non sfruttare l’occasione per mostrare alle persone la bellezza di questo sport. In particolare, si sarebbe potuto mostrare quanto sia entusiasmante assistere dal vivo ad una competizione internazionale.
Amo questo sport e sono una professionista in ambito turistico: in questo senso non posso fare a meno di fare una riflessione considerando l’ambito internazionale.
Il golf all’estero sopravvive come destinazione golfistica o come sport popolare. In Italia i numeri non ci sono in entrambi gli scenari. Mi piacerebbe capire quali sono i progetti dedicati alla sua crescita. Senza prospettive il golf in Italia è destinato a rimanere uno sport per pochi e chiuso al mondo turistico (ambito nel quale invece ha un potenziale enorme).
L’ho già scritto ma ne approfitto per ripetere che i nostri campi da golf unitamente al patrimonio culturale ed enogastronomico renderebbero l’Italia una destinazione golfistica unica. Parliamo di un mercato di 25 milioni di turisti golfisti per un fatturato di 40 miliardi di euro.
La Ryder Cup 2023 è un’occasione irripetibile, il futuro del golf in Italia (ri)parte da qui e da come verrà gestita questa occasione.
Ma serve una regia, qualcuno (magari proposto da ENIT e FIG) che sia competente per coordinare progetti precisi. Si deve puntare sulla comunicazione e sulla cooperazione tra gli imprenditori del settore.
“Che bello fare i volontari al Marco Simone”
Tornando al Marco Simone: il campo è bellissimo e i green, a detta dei campioni, sono tra i più difficili mai giocati. La Città Eterna come cornice. insomma ci sono tutti i presupposti affinché il Marco Simone, grazie alla Ryder Cup, faccia da traino per fare diventare Roma e l’Italia la destinazione golfistica senza eguali per esperienze da vivere dentro e soprattutto al di fuori del campo da golf.
Dal 2016 partecipo come volontaria all’Open d’Italia ed è un’esperienza che consiglio a tutti, anche a chi non gioca a golf.
Fare il volontario all’Open è pazzesco e faticoso. Anche se il pubblico nel 2021 non era quello impegnativo delle scorse edizioni lo sforzo di tutti per la riuscita dell’evento è stato lo stesso. Gli spazi e i ruoli da ricoprire su un’area così grande sono davvero tanti.
Rivedersi con i compagni di avventura delle passate edizioni è stato emozionante, e poi … seguire i campioni in campo e partecipare all’evento “dietro le quinte” è veramente esaltante.
Eccovi 5 motivi per candidarvi all’evento dell’anno prossimo come volontario:
- vedrete da vicino campioni e caddie (e se vi verranno affidati determinati ruoli potrete pure interagire con loro)
. - conoscerete persone di ogni genere e età con la tua stessa passione
. - vivrete l’emozione di vedere la premiazione sul green della 18 in attesa del rito della foto dei volontari con il vincitore
. - vi godrete la gara dei volontari il giorno dopo sul campo preparato per i pro mentre gli addetti ai lavori smontano le tribune
. - se presterete servizio all’Open d’Italia avrete una chance in più di essere chiamati per la Ryder Cup 2023.
Volontari da Open e da Ryder Cup 2023
A tal proposito ho fatto qualche domanda a Michele Pozzessere, il coordinatore dei volontari all’Open d’Italia.
Innanzitutto, come è andata?
“È andata bene, abbiamo preso confidenza con il campo e ce la siamo cavata. In questa edizione nonostante siamo stati costretti causa Covid ad aprire le candidature dei volontari solo un mese prima dell’evento l’adesione è stata di quasi 200 persone.”
E chi volesse fare il volontario per il 2023?
“Non dipenderà da noi ma da Ryder Cup. Da ottobre ci sarà la possibilità di candidarsi sul sito come volontari. Le mansioni sono tantissime, requisito fondamentale sarà la conoscenza della lingua inglese. I volontari impegnati saranno oltre 1500 e per un terzo si farà ricorso a italiani, il resto arriveranno dalle passate edizioni, gente che ha già esperienza. Quindi se volete fare una bellissima esperienza e prendere confidenza con il campo aspetto le vostre candidature per l’Open d’Italia 2022 sempre qui al Marco Simone. Questo forse vi permetterà di avere una chance in più di essere scelti come volontari per la Ryder. Le mansioni richieste sono tantissime: tabelloni, carry board, forecaddie, controllo tee, crossing point, controllo pubblico…
Le mansioni più richieste sono quelle a contatto con i campioni e noi cerchiamo di accontentare tutti e di divertirci. Chi viene a fare il volontario all’Open non viene solo per la divisa e per la gara del lunedì. Viene per passione, viene per dare una mano, viene per fare parte dell’evento e per l’amore per il golf”.
PS – a tutto il pubblico del prossimo anno un appello da me, da tutti i volontari e dal caddie di Henrik Stenson (che già dal secondo giorno aveva imparato a chiederlo in italiano): vi prego se andate a vedere gli eventi di golf dal vivo spegnete i telefonini !
Per contattare Francesca Galeano potete visitare il sito GolfTourExperience di Francesca Galeano o scrivendole qua oppure al numero 393.9591606. La trovate anche nella sua nuova pagina Facebook.
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