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Jordan Spieth, incubo finito: torna a vincere dopo 1.351 giorni

Jordan Spieth è golfisticamente risorto. Nel giorno di Pasqua l’americano è tornato a vincere una gara sul PGA Tour dopo un digiuno durato quattro anni. Spieth ha trionfato nel Valero Texas Open, torneo giocatosi sul percorso di San Antonio. E a pochi giorni dall’Augusta Masters il suo successo è davvero una gran bella notizia. 

SAN ANTONIO Jordan Spieth dopo la vittoria al Valero Texas Open (Foto di Steve DYKES / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

SAN ANTONIO Jordan Spieth dopo la vittoria al Valero Texas Open (Foto di Steve DYKES / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Spieth è uno dei grandi giocatori americani predestinati. Un numero uno. Un talento puro, una testa da professionista e una volontà di ferro l’avevano portano in alto sino al 2017, fino al primo posto del ranking mondiale. Per Jordan il futuro sembrava tutto in discesa. Aveva ventitré anni ed era fortissimo. In bacheca undici titoli, fra cui uno US Open, un Masters (e un secondo posto clamoroso) e un Open Championship. Proprio in Inghilterra nel 2017 l’ultimo acuto al British Open. Poi, per uno di quei motivi inspiegabili Spieth è entrato in crisi di risultati e di gioco. Un limbo lunghissimo durato 1.351 giorni e 82 gare. Un’infinità per un campione simile. A inizio anno era il numero 92 al mondo. Oggi è il numero 38.

 

Jordan Spieth: “Un cammino molto lungo”

“E’ stato un cammino lungo – ha detto lui a titolo acquisito – Ci sono state tante volte in cui ho pensato che non sarei mai tornato a vincere”. Per Jordan Spieth il Valero Teaxas Open è il successo numero 12 in carriera. Negli ultimi quarant’anni solo quattro giocatori hanno vinto così tanto prima di compiere 28 anni: si tratta di Woods, Mickelson, McIlroy e Thomas.

Nel luglio 2018 Jordan Spieth, campione uscente, tiene il trofeo vinto l’anno prima all’Open Championship( foto AFP PHOTO / ANDY BUCHANAN)

In Texas Spieth ha chiuso in 66 colpi un quarto giro iniziato da leader per la terza volta in questo anno 2021. Un periodo dove il cambio di marcia era già palpabile come dimostrano le sue quattro top ten da gennaio a marzo.

Il professionista nativo di Dallas ha superato di due colpi (-18) il connazionale Charley Hoffman e di quattro l’inglese Matt Wallace. Ancora uno statunitense in quarta posizione con Lucas Glover (-12). Quindi l’indiano Anirban Lahiri (-10) e il terzetto Usa formato da Chris Kirk, Brendt Snedeker e Gary Woodland.

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