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Nicola Risaliti: il Coni sia un interlocutore per il Recovery Plan

Pubblico molto volentieri questo intervento dell’amico Nicola Risaliti. Una lettera che va oltre il golf, un appello che speriamo siano in molti a condividere

Lettera aperta al presidente del Coni Malagò

di Nicola Risaliti

L’Italia è una delle principali mete turistiche del mondo non solo perché è “bella”, ma anche perché è “attrezzata”…
Alberghi, ristoranti e musei compongono l’asse portante per la valorizzazione turistica delle nostre risorse culturali ed ambientali. Con loro anche i campi da golf, gli impianti sciistici ed altre infrastrutture sportive (fortemente penalizzate dalle restrizioni imposte) fanno parte di un sistema turistico integrato. Questo sistema integrato si offre quale alternativa di sviluppo economico per il nostro Paese rispetto ad alcuni sistemi produttivi tradizionali. Quei sistemi tradizionali, per decenni, hanno avuto il merito di costituire l’asse portante della nostra economia ma che adesso risultano difficilmente compatibili con la tutela ambientale e la qualità della vita…

La transizione ecologica che è alla base delle scelte di bilancio dell’Unione Europea e del Next Generation Eu. In questo piano  vengono stanziati 1.800 miliardi di euro agli Stati membri per il superamento della crisi. Questa è la giusta chiave di lettura attraverso la quale l’Italia può partecipare da protagonista alla ripresa economica dell’Europa.

Il Presidente Draghi questo lo sa. Per questo, al pari di quanto sta avvenendo nella cultura (abilmente sostenuto dal Ministro Franceschini) e del turismo (per il quale è stato finalmente affidato un “portafoglio” al Ministro Garavaglia, dopo la nomina di Valentina Vezzali quale Sottosegretario con delega allo Sport) è importante che il CONI sviluppi una riflessione sulla valenza delle infrastrutture sportive in grado di generare indotto turistico e crescita del PIL. Il Coni si ponga come uno dei principali interlocutori del Governo nella riscrittura e nella attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ossia il Recovery Plan Italiano.

Ciò potrà consentire non solo di evitare il collasso di molte strutture ed impianti sportivi gravemente colpiti dalla crisi, ma di porli a pieno titolo all’interno di un piano di rilancio del Paese. Un piano basato proprio sulla quella “transizione ecologica” che sta ispirando i nuovi piani di sviluppo e di rilancio dell’Unione Europea.

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