Quindici marzo 2021: fissiamo questa data sul nostro outlook golfistico. Potrebbe essere quello il giorno dell’inaugurazione del “nuovo” Marco Simone, il campo di gara dell’Open d’Italia 2021 ma soprattutto della Ryder Cup 2023 a Roma.
La data viene ipotizzata da Gian Paolo Montali, direttore generale del progetto golfistico più importante mai realizzato in Italia. “Il Marco Simone di Roma sarà prontissimo per il 2 settembre 2021 quando comincerà la 78esima edizione del nostro Open” ha detto all’agenzia di stampa Ansa. Al Marco Simone, da contratto, si giocheranno le tre prossime edizioni dell’Italian Open. E Montali prosegue: “Con il presidente di Federgolf Chimenti (colui che ha fortemente voluto questo appuntamento internazionale) e col board di Ryder Cup Europe e la proprietà del percorso stiamo valutando l’ipotesi di inaugurare il percorso per le Idi di marzo”. Calendario alla mano nell’antica Roma le Idi di marzo coincidevano con il primo giorno di primavera, ovvero il 15 marzo, data divenuta celebre perché fu il giorno dell’uccisione di Giulio Cesare nel 44 avanti Cristo.
Non solo sport e golf, ma anche infrastrutture e viabilità, per un progetto a 360 gradi che punta a lasciare traccia di sé anche oltre il 2023. “Per l’Open d’Italia 2022 – spiega Montali – i lavori sulla via del Marco Simone saranno ultimati. Le strade saranno pronte. Sarà una prova generale sulla viabilità a dodici mesi dalla grande sfida tra Europa e Usa. Ho avuto in tal senso rassicurazioni da parte della Regione Lazio e del Comune di Roma con cui la collaborazione è ottima”.
Kinnings: “A Roma una settimana unica”
Montali non nasconde la soddisfazione per un’intervista apparsa nei giorni scorsi su Golf Digest. A parlare è Guy Kinnings, deputy CEO e Ryder Cup Director
“Le sue parole – sottolinea Montali – sono importanti e testimoniano che la Ryder Cup italiana sarà un appuntamento clou in un luogo iconico come Roma. Tutto questo oggi rappresenta appunto una opportunità unica per il Paese, vista la crisi generata dal covid su ogni fronte, anche commerciale e turistico”.
Westwood capitano a Roma?
In ambito strettamente sportivo GolfDigest fa balenare anche un potenziale nome di capitano del Team Europe a Roma, ossia Lee Westwood, uno che di Ryder se ne intende eccome avendone vinte sette sulle dieci giocate (primato europeo). Kinnings non entra nel merito. “Non so chi sarà il capitano ma abbiamo l’imbarazzo della scelta. Ci sono tanti bravi giocatori che potrebbero farlo. La concorrenza per quel ruolo manca di certo”.
A proposito di giocatori, il manager ricorda quanto sia importante giocare più di un Open nazionale sul futuro campo di Ryder. “Provare il percorso significa imparare a conoscerlo – ha detto – il che significa avere un vantaggio sugli americani. Non vogliamo costruire solo un grande palcoscenico per un grande spettacolo ma vogliamo dare ai nostri ragazzi le migliori chances di successo. E’ accaduto a Parigi: conoscevamo Le Golf National più dei nostri avversari e abbiamo vinto”.
Ed è accaduto spesso visto che nove delle ultime dodici edizioni di Ryder Cup sono state vinte da Team Europe.
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