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La email: pagherei di più per evitare le gare. E quanti maleducati nel golf…

Nuovo spazio agli interventi dei lettori che offrono seri spunti di dibattito sul mondo del golf amateur. Francesco Redaelli ha letto una email pubblicata sul blog qualche tempo fa e ha deciso di dire la sua. Che ne pensi?

Buongiorno,
gioco da quasi trent’anni e anch’io faccio parte della schiera di golfisti che si è sempre più disaffezionata perdendo, anno dopo anno, entusiasmo verso questo meraviglioso sport.

Alcune ragioni le avete puntualmente individuate nell’articolo e in particolare queste due che condivido.

Troppe gare e troppa pressione

1) In effetti è ormai impossibile giocare nel weekend a meno di iscriversi alla gara di turno. Francamente sarei disposto a pagare una quota circolo maggiore pur di avere giornate libere da gare. Sono addirittura arrivato a giocare fuori gara partendo al mattino presto non appena il campo fosse agibile pur di giocare da solo e in pace.

Senza la pressione della gara si può girare con maggior scioltezza e, ad esempio, abbandonare palle perse senza fastidiose ricerche, tirando una nuova palla.

2) Capisco e condivido poi la necessità di far fluire il gioco ed evitare routine estenuanti ed inutili. D’altra parte non sono neppure tollerabili giocatori che, girando con il golf car, mettono pressione a coloro che giocano percorrendo il campo a piedi. Queste persono sono evidentemente più lente. Personalmente ritengo che il golf car debba essere bandito, proprio per mantenere quella componente fisico/sportiva. Se non hai la forza di girare a piedi sul campo non puoi giocare a golf!

Maleducazione dilagante

Vorrei però anche aggiungere un punto ulteriore che il vostro articolo non menziona: la maleducazione dilagante! Maleducazione che rende irritante doversi letteralmente confrontare sul campo per comportamenti veramente fastidiosi. Ricordo ancora con piacere, quando anni fa iniziai a giocare, il religioso silenzio che regnava in campo pratica: si parlava sottovoce, non si facevano piazzate, contest o sbruffonate…

Purtroppo c’è moltissima gente che gioca a golf non perché attratta dalla magia di questo stupendo gioco bensì dalla necessità di mettersi in mostra. Lo fa per  dire a mezzo mondo che gioca a golf, che è al circolo, che ha fatto le vacanze a vattelapesca…

Spero vivamente che il golf perda questi pseudo-golfisti.

Cordiali saluti.

Francesco Redaelli


I COMMENTI DEI LETTORI
Lorenzo Zaro – Buongiorno, vorrei rispondere a quel signore che chiede l’abolizione dei golf cart. Penso che solo l’arroganza di una persona relativamente giovane e sicuramente sana, in gran forma e anche un po’ egoista possa giustificare una simile presa di posizione.  Provi a pensare a un over 82 come me, che fino a tre anni fa giocavo con sacca a spalla e oggi, dopo svariati interventi, se voglio godere ancora del nostro magnifico sport devo farlo in cart. O a mia moglie, che ha subito la ricostruzione di entrambe le ginocchia e continua imperterrita a giocare. 

“Se non hai la forza di girare a piedi sul campo non puoi giocare a golf” afferma il tizio che gioca da 30 anni: gli auguro sinceramente di potersi permettere altri 30 anni a piedi e, in caso contrario, di non incontrare negli altri la sua stessa arrogante e categorica intransigenza.  E non si sogni di calcare i magnifici fairways dei tanti golf all’estero dove il cart è obbligatorio (non sa cosa si perde!). Nel frattempo io continuerò a giocare tre o quattro volte alla settimana, senza piazzate o sbruffonate e senza disturbare il prossimo (ma che circolo di maleducati “pseudo-golfisti” frequenta?).
Grazie per l’attenzione

Diario di golf, il Celtic Manor raccontato e giocato da Francesca e Gonzalo

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