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La email: ecco perché il golf può essere asociale

Ricevo e pubblico questa email di una giocatrice che credo possa essere uno spunto di riflessione sul golf amateur. Vi è mai capitato qualcosa di simile?

Adoro il golf ma…

Ciao golfisti della domenica e non,
adoro il golf e se non fosse che il gioco della socializzazione è asociale.

Costretta a cambiare circolo per distanza da casa, ho optato per un club più vicino. Ma purtroppo sono costretta a fare tutte (o quasi tutte) le gare individuali perché non ho compagne o compagni disposti a fare allenamento in campo. Quelli che lo fanno giocano solo con i loro amici senza invitarmi se sono in tre.

Conclusione: in campo sempre da sola senza confrontarmi. Mi piacerebbe farlo con le signore che la sollevano oppure con donne con spirito sportivo e con un buon handicap. In questo nuovo club non mi risulta che ci siano e quindi faccio quasi tutte le gare, pagando un prezzo alto.

Non solo: data la lentezza dei giocatori viene a mancare il ritmo e questo accade anche con ragazzi che tirano molto lungo. Loro prima di fare un colpo aspettano che il team avanti sia già in green per poi mandarla storta, fare la provvisoria e chi più ne ha più ne metta: il mio gioco ne risente. I giocatori modesti di testa e di gioco fanno “campo pratica” ad ogni colpo e se lo fai notare, dicono a me di imparare a stare in campo. Così, alla fine non vedo l’ora di finire la gara, anche perché sotto il sole è dura stare in campo oltre le cinque ore e portare a casa risultati decenti.

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