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Api e golf, alla Montecchia “convivono” bene

Api e golf possono andare di pari passo e convivere a lungo in un 18 buche. Se l’essere umano non diventa molesto, questi insetti trovano un habitat adeguato anche in un percorso di golf.

Api e golf, uno dei bug hotel alla Montecchia.

Api e golf, uno dei “bug hotel” alla Montecchia.

Ne sanno qualcosa al Golf della Montecchia e a quello di Frassanelle dove si ospita il Progetto Pollinator, iniziativa monitorata e curata dal museo di Padova ”Esapolis” e dalla start up “Atelier del Miele”. Al centro dell’esperimento circa un milione di api.


E chi gioca a golf da quelle parti stia sereno: gli alveari sono posizionati in appositi rough. Le api, come si sa, non pungono se non in situazioni estreme visto che senza pungiglione hanno le ore contate. Il valore di ripristino ambientale è quindi nettamente superiore al rischio.

La base di partenza per avvicinare api e golf sta nella progressiva scomparsa degli habitat naturali e nell’inquinamento. Due fattori che mettono a dura prova la sopravvivenza di insetti impollinatori. Le api sono un importante indicatore della salute dell’ambiente, sono cruciali per l’equilibrio naturale e per la produzione di quasi tutte le colture alimentari.

Api e golf, un’opportunità

“L’opportunità nasce da un contesto naturale biologico dove le api hanno trovato un habitat ideale. I primi alveari sono alla Montecchia dall’aprile 2019 e le api si sono subito ambientate molto bene – racconta Mattia Gambalunga, responsabile di Atelier del Miele, giovane start up nel biologico -. Il risultato scaturisce sia dalla fortuna di essere nel Parco dei Colli Euganei che dall’attenzione ad una coltivazione biologica. Le api qui riescono ad avere varie fioriture nel campo e nel parco, per realizzare un miele d’eccellenza, in prevalenza di tiglio, millefiori e colza”.

A primavera verranno trasferiti altri quindici alveari presso il Golf Frassanelle dove sarà possibile realizzare mieli di acacia e castagno, perché più vicino alla zona dei boschi. Aree agricole marginali, zone protette e rough dei percorsi di golf sono i luoghi ideali per gli alveari.

I “Miele Millebuche” finanzia il progetto

Il frutto di tanto lavoro, il  “Miele Millebuche”, sarà messo in vendita per continuare a finanziare e sviluppare il progetto. La smielatura sinora è stata fatta presso “Esapolis”, grazie anche alla collaborazione con l’università di Padova, ma entro la primavera questa operazione potrà essere svolta in autonomia. Tra i progetti futuri anche un corso di conoscitori del miele per diventare assaggiatori riconosciuti

“Con il museo entomologico “Esapolis” è in corso uno studio mirato a creare dei nuovi habitat ideali per gli insetti impollinatori. Il progetto api e golf ha incluso la semina e la messa a dimora di essenze specifiche ricche in nettare e polline. Questo ha attirato piccoli animali e di conseguenza mammiferi e uccelli – spiega Alessandro De Luca referente tecnico Sezione Tappeti Erbosi della Federazione e responsabile per il Gruppo PlayGolf 54 della gestione ambientale –  A Montecchia e Frassanelle la biodiversità è dimostrata. Qui si trovano i bombi, le vanesse, i bellissimi podaliri e gli Icaro Blu, farfalle multicolori ma anche vespe cuculo, mantidi, cicale e cervi volanti” 

La volontà è anche quella di realizzare alveari con stili e forme diverse, per accogliere le api sempre nel migliore dei modi, ma promuovere anche la curiosità e l’interesse di golfisti e pubblico verso il rispetto dell’ambiente.

Golf History – Storia e collezionismo

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