Una grande trasferta quella vissuta in Borneo dai giocatori italiani alla venticinquesima edizione del World Amateur Golfer Championship, ossia il WAGC 2019… ossia il Campionato del Mondo Amatoriale di Golf.
Un lungo viaggio, ventidue ore di volo con tre aerei diversi per arrivare a Kota Kinabalu, nel Borneo Malese, la terra di Sandokan. Come sempre ad attendere Team Italy c’era un’organizzazione perfetta. Da quando si scende dall’aereo e fino al ritorno in aeroporto, dopo una settimana intensa di golf, tutto è programmato per far vivere un’esperienza unica e indimenticabile.
WAGC 2019: campi ok, erba un po’ indigesta
Quattro campi meravigliosi, due giorni di pratica e quattro giorni di gara, ogni giorno giocando un percorso diverso. Per noi italiani è durissima, dopo l’adattamento al fuso orario bisogna adeguarsi al caldo umido, anche se non estremo come nei due anni precedenti. La città di Kota Kinabalu è sul mare e le piogge pomeridiane sono state meno intense.
Quello che ancora facciamo fatica a digerire è l’erba, bermuda e cow grass che obbligano a pensare diversamente, soprattutto gli approcci al green. Questi ultimi, durissimi, non tengono la palla che spesso rotola fuori green. Morale della favola: gli score salgono e il risultato finale, sia nel Championship che nell’Invitational, non è stato brillante.
Le due competizioni hanno visto in gioco trentasei nazioni provenienti da ogni continente. È sempre emozionante la cena di benvenuto con la cerimonia che vede tutti i capitani portare la bandiera della propria nazione sul palco, uno dopo l’altro.
I risultati
Poi comincia la gara che ha visto quest’anno il Team Italy rimanere per tre giorni al ventunesimo posto e nell’ultimo guadagnare una sola posizione. Ecco l’andamento dei singoli giocatori al WAGC 2019.
Nel flight uno (fino a 5,4 di hcp) Pietro Paolo Mora si è classificato tredicesimo. Un giro in 82 colpi netti ha compromesso la sua performance che per tre giorni era rimasta sempre in linea con un potenziale terzo posto. Alla fine la distanza è stata di soli 8 colpi. Peccato, ma Pietro avrà certamente modo di rifarsi in futuro poiché siamo certi che tornerà a giocare una World Final WAGC.
Nel secondo flight Marco Cesare Riva si è classificato al ventiduesimo posto: il clima mal sopportato ha compromesso il suo gioco. Marco ha riconosciuto di non essere riuscito ad adattarsi al caldo e all’umidità del Borneo. Stessa sorte per Giovanni Mariotta nel terzo flight che, nell’ultimo giorno di gara, ha subito un colpo di caldo che quasi lo ha costretto al ritiro. Ventitreesimo posto per lui.
Ottima la posizione finale di Luca Poppi alla sua seconda esperienza in una World Final WAGC. Luca ha terminato al decimo posto del quarto flight. Nel suo caso nessun problema di adattamento al clima e quindi risultati dipesi solo dal gioco.
Nel quinto flight, il figlio di Luca, Tobia si è classificato sedicesimo. Rammarico per lui in alcune giornate dove ha dichiarato che avrebbe potuto fare molto meglio.
L’anno prossimo… Messico e nuvole
Si è giocato anche il World Amateur Invitational che vedeva ben quattro team italiani in campo, oltre al Team Invitational Svizzero, capitanato da Valentina De Simoni.
Nella serata finale del WAGC 2019, il board ha assegnato al Team Italy, per la seconda volta in cinque anni, il premio considerato più importante, ossia lo Sven Tumba Spirit Trophy. Da ricordare anche il Certificato di Apprezzamento consegnato a Valentina De Simoni e a Marco Foi, a testimonianza del lavoro profuso e dell’attaccamento dimostrato all’intera manifestazione.
Appuntamento al prossimo anno, dal 16 al 24 ottobre, al Riviera Maya in Messico..
“Sven Tumba Spirit Trophy” a Team Italy
Il WAGC 2019 sarà per sempre ricordato dal team italiano per la conquista del premio, Sven Tumba Spirit Trophy. L’Italia aveva già conquistato questo trofeo nel 2015 in Turchia, nella ventunesima edizione. Allora era l’esordio per il Team Italy e quel premio fu accolto con enorme sorpresa ed entusiasmo.
Questo trofeo speciale, inserito nel 2011 dopo la morte del fondatore del WAGC, vuole premiare il team che meglio esprime durante la settimana finale lo spirito olimpico, di amicizia e cameratismo di cui Sven Tumba voleva fosse pervaso questo evento.
Lui, pluri-olimpionico di hockey su ghiaccio con la Svezia, creò il WAGC con il preciso scopo di consentire agli amateur di vivere un’esperienza olimpica. Così nacquero un torneo con giocatori di altre nazionalità e una settimana di sport e amicizia.
Dopo venticinque anni il risultato è avere sviluppato il più grande torneo amatoriale di golf al mondo. Ogni anno migliaia di giocatori sono impegnati nelle qualifiche nazionali. E ogni anno si conclude con una splendida finale in location suggestive, giocando su percorsi meravigliosi.. Bravo Team Italy 2019 !
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