di Sauro Legramandi – @Sauro71
Non c’è più religione nella cattedrale anglicana di Rochester. Per il mese di agosto la navata centrale del secondo tempio più antico d’Inghilterra (solo Canterbury è più vecchio) è diventata un percorso da mini-golf. Il campo da golf in Chiesa pone i fedeli davanti a un bivio: imparare a giocare (e pregare tra una buca e l’altra) o professare altrove la propria fede.
Le regole del gioco
Blasfemie a parte è tutto vero: fino al primo settembre la navata centrale di Rochester si trasforma in un percorso da minigolf. La speranza non tanto nascosta è che, a loro volta, i giocatori si trasformino in fedeli, rallentando la emorragia di proseliti.
Le nove buche di golf in chiesa sono realizzate in accordo con le autorità locali che hanno finanziato il progetto. L’etichetta è semplice: si gioca gratis ma non sono ammessi gruppi con più di sei persone. Il campo apre sempre alle 9.45: nei giorni feriali chiude mezz’ora prima della messa delle 17:30. Nel weekend tutti fuori dopo le 15. Non c’è prenotazione online: chi prima arriva meglio alloggia.
Il golf in chiesa per costruire ponti
Ogni buca è accompagnata dal plastico di un ponte dell’Inghilterra. Tra queste le miniature di quello romano di Rochester e del Queen Elizabeth II di Dartford.
Ufficialmente sono proprio i ponti la chiave di volta del golf in chiesa: il Rochester Bridge Trust, promotore dell’iniziativa, vuole far avvicinare i giovani “all’ingegneria civile. Unire le forze con la cattedrale in un ambiente così straordinario – spiega Andrew Freeman, operation manager del Trust – è l’occasione ideale per raggiungere la comunità e indurre le famiglie e i giovani a pensare ai ponti”. Ma i ponti da costruire o già costruiti sono una evidente metafora anche di natura religiosa e sociale.
Favorevoli e contrari
Ne è convinta la reverenda Rachel Phillips, padrona di casa. “Per oltre 1.400 anni, la cattedrale di Rochester è stata un centro di apprendimento per la comunità. Attraverso un campo da golf miriamo a continuare quella missione, dando alle persone l’opportunità di imparare mentre si divertono. Il golf, per molti, potrebbe essere un modo per mettere piede in un edificio precedentemente mai visitato”. E ancora: “Il fulcro sta nel concetto di ponte, non solo quello fisico. La comunità e la cattedrale hanno un collegamento invisibile, un ponte di valori da tenere oggi ben saldo”.
Ai giocatori l’ardua sentenza: il golf in chiesa a Rochester diventerà una Via Crucis?
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