Ben DeArmond ha trasformato la peggior buca della sua carriera in un esempio per tutti i giocatori di golf. Il professionista americano ha chiuso in 17 colpi un par 4 ma non si è ritirato e ha giocato tutto il primo giro di una gara del Web.com Tour.
Diciassette colpi per imbucare sono tanti. Sono tantissimi. Oggi sono un record poco invidiabile e appartenente a questo professionista tesserato per il circolo di Treviso Bay, a Naples (South Florida). Ben, su invito, ha giocato il LECOM Suncoast Classic a Lakewood Ranch, sempre in Florida.
L’incubo colpo dopo colpo
Forse l’americano maledirà per sempre quell’invito a giocare quella gara sul Web.com Tour perché, dopo il bogey alla 1, si trova faccia a faccia con l’incubo, il nightmare per dirla all’inglese. La buca due è un par 4 di 454 metri, ben difeso dall’acqua a destra e dal fuori limite a sinistra. Un giocatore professionista potrebbe puntare ad essere in green col terzo colpo. Ben invece va in acqua dal tee shot. Quindi un colpo di penalità e terzo tiro dal rough. Niente da fare: la pallina finisce ancora in acqua. Penalità e quinto tiro dal rough. Altra acqua, altra penalità. L’americano non perde la testa e decide di tornare sui propri passi fino al tee di partenza.
Da lì inizia la seconda parte del calvario: il settimo colpo finisce di nuovo in acqua. Quindi il giocatore torna vicino all’ostacolo, droppa e gioca il colpo numero 9. Da non credere: altra pallina in acqua. E, purtroppo, per lui accade ancora una volta. Morale della favola: DeArmond manda la pallina in fairway al tredicesimo colpo. I tiri numero 14 e 15 vengono giocati in fairway, il 16 dal collar e il 17 dal green (in buca).
Golf o Via Crucis per Ben DeArmond?
Più che una buca di golf una Via Crucis. Nessuna telecamera ha ripreso il maledetto giovedì di DeArmond ma gli archivi sono stati presto aggiornati. L’americano ha tolto il triste primato della buca giocata col maggior numero di colpi sul Web.com Tour a Greg Eason che, nel gennaio 2017, si era fermato a 15 colpi al Bahamas Great Abaco Classic.
[bctt tweet=”Ben DeArmond: non ti devi arrendere, anche davanti alla peggior buca della tua vita” username=”golftgcom”]
Ben DeArmond ha accusato la botta psicologica marcando quattro bogey nelle cinque buche successive al nightmare ma poi si è ripreso con 10 par nelle undici finali. L’americano ha chiuso in 91 un percorso da 72 colpi.
Proprio in quella frase ha chiuso sta la bellezza di questa storia. Ben ha giocato fino alla fine la sua gara sul Web.com Tour. Per farlo dopo un par 4 in 17 colpi ci vuole tanta forza di volontà. Quanti di noi poveri mortali l’avrebbero fatto? Quanti di noi gettano la spugna dopo un paio di tripli bogey scappando in clubhouse?
“Non riuscivo a far andare quella pallina nemmeno col ferro 5 – ha ammesso il giocatore a fine gara -, e dire che in campo pratica mi sentivo bene. Una lezione dalla buca 2? Nessuno si deve arrendere, il golf è un gioco e ci si deve divertire. Anche davanti alla peggior giornata, alla peggior buca della tua vita, devi sempre andare avanti”.
PS – il primo a capire il giocatore è stato il padre che a bordo campo lo ha subito ribattezzato Roy, ossia come il personaggio interpretato da Kevin Costner nel film “Tin Cup”. Roy McAvoy mandò in acqua una lunga serie di colpi durante il giro finale dello US Open. Ma quella era fiction…
GOLFTV: cosa mi piace, cosa no e, soprattutto, cosa vedremo presto
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