Per un solo colpo a Renato Paratore non ha sbancato Amburgo. Il romano ha chiuso al secondo posto il Porsche European Open ma è stato di gran lunga il protagonista del quarto giro. La vittoria è andata, all’ultima buca, all’inglese Richard McEvoy.
Strana carriera quella di McEvoy, capace di passare dall’anonimato quasi assoluto a due vittorie in otto giorni. Domenica scorsa McEvoy aveva ottenuto la seconda affermazione in tanti anni di professionismo, imponendosi sul Challenge Tour (Le Vaudreil). Ora la prima vittoria sullo European Tour dopo 285 gare. Il 39enne ha tenuto i nervi saldi, approfittando del crollo verticale di Bryson DeChambeau, andato in crisi alla buca 15 del quarto giro quando era leader. McEvoy (277; 70 65 69 73, -11) non ha perso la testa quando ha messo a segno un bogey alla 17 (a quel punto erano quattro al playoff, compreso Paratore). Quindi alla 18 ha imbucato un difficile putt da circa cinque metri per il birdie e ha avuto partita vinta. A lui un assegno di 333.330 euro su un montepremi di due milioni di euro.
L’uomo in più: Renato Paratore
Il 21enne romano ha chiuso con 278 colpi (72 66 70 70, -10) alla pari con lo svedese Christofer Blomstrand e con il dilettante tedesco Allen John. Al Green Eagle Golf Courses (par 72), Paratore ha messo radici nei quartieri alti del leaderboard, ha fallito l’aggancio alla vetta con due putt ma ha messo a segno un tiro che verrà ricordato a lungo. Alla 18, dopo un tee shot non dei migliori, ha mandato la palla attraverso gli alberi a qualche metro dalla bandiera. Non solo: Renato è caduto dopo aver effettuato il colpo. Non è stato eagle per un soffio e alla fine è arrivato un secondo posto che gli va sicuramente molto stretto.
Paratore or Seve? 🤔@DubaiDutyFree1 #FullOfSurprises pic.twitter.com/jV8wHxbb9X
— The European Tour (@EuropeanTour) 29 luglio 2018
Renato Paratore ha segnato un 70 (-2) dovuto a tre birdie e a un bogey.
L’uomo in meno: Bryson DeChambeau
Ha sorpreso il crollo verticale di DeChambeau, numero 23 al mondo con il torneo in mano a quattro buche dalla fine. Da quel momento la sua palla è finita dappertutto, dall’acqua, ai bunker o fuori limite. Così da leader è sceso al 13esimo posto con 282 (-6) colpi dopo un 78 (+6) in cui sull’ultima casella dello score è apparso un 8 al par 5 finale. Ha ceduto anche Patrick Reed, sceso dalla terza alla nona piazza con 281 (-7). Il terzo grande favorito, Paul Casey, numero 15, si è accontentato della settima posizione con 280 (-8), dopo una prestazione senza acuti, stesso punteggio dell’austriaco Matthias Schwab.
Segui la pagina Facebook di Golfando… e iscriviti al gruppo.
http://golfando.tgcom24.it/2018/07/30/miguel-angel-jimenez-senior-open/